Per delega del Procuratore della Repubblica distrettuale di Napoli, si comunica quanto segue.
In data odierna, presso la Casa Circondariale di Prato, i militari della Compagnia di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a una misura cautelare personale (1 o.c.c. in carcere), emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di Francesco Pio Corallo (Napoli, 17.09.92 – detenuto per altra causa), gravemente indiziato dei reati di omicidio aggravato dalle modalità mafiose, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo in luogo pubblico.
Le indagini, condotte dai militari della Sezione Operativa della Compagnia di Castello di Cisterna (Na), coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, trovano genesi nell’omicidio avvenuto a Somma Vesuviana nel novembre del 2015 in danno di un esponente di spicco del clan “Mazzarella” di Napoli (che hanno potuto contare sullo svolgimento di attività tecniche, dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia e riscontri sul territorio) ed hanno consentito di:
– identificare esecutori e mandanti (7 totali, di cui 6 già tratti in arresto) dell’omicidio, commesso all’interno del rione parco San Sossio di Somma Vesuviana, in danno di De Bernardo Vincenzo (Napoli 22.09.1969), attinto mortalmente da un colpo d’arma da fuoco nel pomeriggio dell’11 nov. ‘15;
– inquadrare l’evento delittuoso quale conseguenza di una contrapposizione tra esponenti di rilievo dei clan “Mazzarella” e “Sibillo”, in relazione al controllo del territorio all’interno del quartiere Forcella di Napoli;
– collocare l’omicidio quale vendetta nei confronti degli autori dell’assassinio di SIBILLO Emanuele; infatti DE BERNARDO Vincenzo sarebbe stato responsabile di aver fornito riparo al nipote De Bernardo Roberto il quale, affiliato al gruppo “Buonerba”, si era reso coautore dell’omicidio del predetto SIBILLO, capo dell’opposta fazione;
– acquisire nei confronti del destinatario della misura cautelare, un 30enne pregiudicato di Napoli, gravi indizi in ordine alla partecipazione al grave fatto delittuoso, in qualità di autista del mezzo utilizzato dal gruppo di fuoco.