Tessuti tossici dalla Cina al mercato italiano. L’inchiesta della trasmissione di Rai Tre “Report” ha svelato una sconvolgente realtà su cui l’eurodeputato M5s Piernicola Pedicini è intervenuto con una interrogazione alla Commissione europea. “Secondo la trasmissione Report dello scorso 3 dicembre – dichiara Pedicini – gli operai degli stabilimenti di produzione dei tessuti in Cina sono costretti a lavorare a diretto contatto con sostanze tossiche e in assenza delle più elementari norme di sicurezza sul lavoro. Ciononostante, grazie a certificazioni solo cartacee, questi stabilimenti vengono dichiarati “conformi” ai criteri di sostenibilità ambientale e sociale, cosicché i maggiori marchi di abbigliamento possano comprare e piazzare sul mercato europeo merce ad un prezzo concorrenziale”. Nel 2018, sottolinea Pedicini, sono state diramate, attraverso il sistema di allarme rapido dell’Unione Europea per i prodotti pericolosi non alimentari, 42 segnalazioni di prodotti di abbigliamento e calzature contenenti sostanze chimiche pericolose e che molte riguardano livelli anomali di cromo esavalente, una sostanza altamente tossica e cancerogena per l´uomo (IARC gruppo I). Partendo da questi dati e dalla situazione descritta dal programma Report, il portavoce del M5S all’Europarlamento ha chiesto alla Commissione “quali progressi sono stati fatti per rafforzare le misure di controllo sulle sostanze chimiche utilizzate per produrre abbigliamento in ottemperanza al Regolamento 1907/2006”, se “sono state promosse nuove restrizioni all´impiego di sostanze chimiche nei tessili negli ultimi due anni” e “quali misure sono state prese per scongiurare l’ingresso nel mercato unico di merci che non rispettano elevati standard ambientali e di tutela della salute del lavoratore e del consumatore, facendo concorrenza sleale all’imprenditoria tessile italiana e europea”.