Come molto temevano, non ce l’ha fatta il piccolo Julen: i soccorritori l’ hanno raggiunto all’1:25 di stanotte dopo 13 giorni di scavi senza sosta nel pozzo dove è caduto il 13 gennaio a Totalan, una località vicino a Malaga, ma il bimbo era senza vita. “Disgraziatamente…nonostante tanti sforzi da parte di tanta gente, non è stato possibile….RIPJulen”, ha twittato la Guardia Civil, rivolgendo ai familiari “le più sincere condoglianze”.
Il corpo senza vita di Julen è stato trovato a oltre 100 metri sotto terra. Un agente della Guardia Civil – riferisce El Pais – è stato l’ultimo ad unirsi ai soccorsi dopo che gli uomini della Brigada de Salvamento Minero hanno aperto una galleria di accesso da un pozzo ausiliare. L’ultimo tratto è stato particolarmente duro, per la presenza di grosse rocce, che alla fine sono state fatte saltare con delle piccole cariche esplosive.
Resta aperta l’inchiesta della Guardia Civil per appurare come il bambino di due anni sia potuto cadere nel pozzo. I suoi genitori, Josè Rosellò e Victoria García, sono conosciuti dai vicini nel quartiere di El Palo dove vivono, a Malaga, ai piedi della montagna dove si trova Totalan. Nel 2017 avevano perso un altro figlio, di tre anni, Oliver, accasciatosi mentre passeggiava sulla spiaggia con i genitori.