Hanno tentato in tutti i modi di cercare di risolvere la loro difficile situazione economica seguendo le vie legali, rivolgendosi allo Stato, per ottenere quello che ogni lavoratore ha diritto dopo una lunga vita lavorativa poi interrotta dal sopraggiungere da situazioni di salute precarie che non gli permettono di poter continuare a lavorare. E’ la triste storia di una coppia che vive a Sperone in via G. Di Vittorio in un appartamento in affitto che però, purtroppo, dovranno lasciare entro il 21 luglio 2017 per lo sfratto ricevuto a causa della loro inadempienza di alcuni mesi di pigione. Renato Candia, 58 anni, una vita nella Napoletana Gas, circa 35 anni di contributi versati, dove per la sua professionalità ha ricevuto medaglie di riconoscimento e attestati fino a quando poi il suo quadro clinico non gli ha permesso più di poter lavorare. Stessa situazione per la compagna, con cui vive nello stabile di Via D. Vittorio a Sperone, impossibilitata a lavorare per motivi di salute, nell’appartamento in cui vivono, i propri effetti personali già sono inscatolati per lasciare venerdì 21 luglio l’abitazione quando sarà la forza pubblica a metterli fuori.
L’Inps, dove il signore Renato Candia ha fatto richiesta di pensione, gli riconosce attualmente solo 286 euro per l’invalidità civile, per la pensione è invece in atto una guerra legale perchè non gli sono stati riconosciute alcune patologie che invece comunque ha e di particolare gravità. Oggi hanno deciso di rendere pubblica la loro situazione senza vergognarsi a tutti per oltre questo, come più volte ci dichiarano c’è solo un altro rimedio: “buttarci dal balcone”.
Ecco in allegato il video lanciato in diretta sulla pagina facebook di Bassa Irpinia