“Leggere” etimologicamente viene da “legere” che 2000 anni fa non indicava “scorrere con gli occhi sopra un testo scritto per comprenderne il testo”. Leggere significava, invece, “raccogliere, avvolgere, osservare, scegliere”, come fanno i ragazzi in una libreria, toccando l’impossibile. Proprio i ragazzi, che in libreria scelgono tra tante storie, raccolgono con le loro mani ciò che poi racconteranno a loro stessi. Da ciò parte l’intervento didattico della classe I F a tempo prolungato della Scuola secondaria di I grado “Alda Merini” di Sperone: nei loro pomeriggi a scuola, gli alunni, sotto la guida della prof.ssa Raffaela Napolitano, scambiano libri, scelgono ciò che è più vicino ai loro gusti con la massima libertà e consultandosi tra di loro e con la docente, che legge in classe ad alta voce un testo scelto. La prof non interroga, non chiede di compilare schede libro facilmente reperibili su Internet, ma cerca solo di trasmettere loro il piacere della lettura. In classe si legge insieme ognuno il proprio libro, per poi scrivere tutto ciò che ci passa per la testa su un taccuino personale. Così è semplice diventare spacciatori di libri insieme alla Scugnizzeria di Rosario Esposito La Rossa, che da una piazza di spaccio della droga ha fatto nascere una libreria, una scuola di teatro, una radio per dislessici, insomma un luogo di cultura, aperto a tutti. I ragazzi hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa della scatola Made in Scampia, che aiuterà la Scugnizzeria a crescere ancora di più. Anche in altre classi, col sostegno e la guida dei docenti, si sta provvedendo a creare e incrementare una piccola biblioteca per promuovere la lettura. Ancora una volta il plesso speronese dell’I.C. “Giovanni XXIII-Parini” si segnala come avamposto di legalità e di inclusione, sempre pronto a cogliere lo stimolo a una scuola di buone pratiche e di apertura al territorio, anche grazie all’appoggio dell’amministrazione comunale. L’intento è racchiuso nelle parole di Rodari, di cui in questi mesi si sta preparando la celebrazione del centenario della nascita: “Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”.