di Gianni Amodeo – Foto di Pio Stefanelli.
“Il rilancio della Festa del Maio, con il recupero e la riaffermazione dei valori che l’ispirano e ne sono il cuore, é diventato concreta realtà. Il filo delle tradizioni e della cultura popolare del territorio è stato ritrovato, dando senso alla Festa che negli ultimi anni sembrava essersi affievolito, per trascinarsi nella routine, come per inerzia, senza suscitare particolare entusiasmo e partecipazione. Il merito dell’operazione va certamente attribuito e riconosciuto – per il ruolo propulsivo e organizzativo svolto con encomiabile spirito di volontariato civile – all’Associazione “Maio di Sant’Elia profeta”; ruolo, a cui la cittadinanza ha dato supporto e sostegno proprio sul piano della corale e intensa partecipazione, ben accogliendo la portata della filiera culturale e istituzionale, a cui la Festa del Maio è collegata per antica usanza e costume sociale, nel quadro delle celebrazioni votive in onore di Sant’Elia profeta, il Patrono della nostra comunità”.
E’- questa- l’articolata analisi valutativa sviluppata dal sindaco Marco Santo Alaia, presidente dell’ Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio, nel fare il punto sugli eventi, che hanno caratterizzato le tre giornate, dedicate alla Festa del Maio e alle celebrazioni votive in omaggio al Santo Patrono, per liberato la comunità dalla devastante epidemia del vaiolo d’inizio ‘900; tre giornate per un rapporto inscindibile, tra il significato del culto arboreo, simbolo e specchio della storia della cultura del lavoro locale, e la religiosa testimonianza di devozione e fede che si rinnova nella memoria collettiva, di generazione in generazione.
E’ un bilancio sociale decisamente lusinghiero, quello che consegna l’edizione-2017 della Festa del Maio, scandita ed attraversata da un gradevole e ben assortito mix di spettacoli e appuntamenti di arte varia, fino all’appuntamento conclusivo, nel trionfo dell’enogastronomia, con la degustazioni delle tipicità culinarie del territorio e l’omaggio reso alla musica folk, nel segno dell’accensione del caratteristico Grande Falò in piazza Sant’Elia; un sigillo di bell’effetto, con l’impronta speciale, conferita dal pubblico convegno sulle tematiche dei rischi che corre il patrimonio naturalistico e paesaggistico del territorio basso-irpino; patrimonio di boschi “da salvare e da valorizzare”, secondo il caldo e appassionato monito–appello lanciato da Salvatore Colucci proprio nel convegno svoltosi nella Sala consiliare del palazzo municipale. Un monito-appello, quello diffuso dall’ Agricoltore con orgoglio, come si proclama con simpatia, da recepire in ambito istituzionale, coinvolgendo le comunità locali.
C’è ancora altro da evidenziare per l’ormai archiviata Festa, in punto di bilancio sociale e proiezione futura, e che torna ad oggettivo merito dei volontari dell’Associazione “Maio di Sant’Elia profeta”. E’ l’attenzione che la civica amministrazione rivolge all’associazionismo locale, quale fattore di promozione di vita civile e culturale. Una prospettiva, per la quale nel bilancio economico-finanziario del 2017 ormai in dirittura d’arrivo sarà contemplata la voce specifica e più congrua di quella finora stabilita, per concretamente favorire lo spirito d’iniziativa e sostenere l’incisività di progetto delle associazioni senza distinzioni e discrimini. Un impegno assunto dal sindaco Marco Santo Alaia nel corso del convegno citato. Un impegno che sarà onorato.