Si tenuta ieri presso l’aula consiliare del Comune di Sperone la riunione degli imprenditori che dal mese di giugno 2017 sono impossibilitati a recarsi con i propri mezzi agricoli presso i centinaia di appezzamenti agricoli che si ritrovano al di là del ponte n.22 che permette l’attraversamento dell’autostrada A16 dichiarato inagibile dalla Procura della Repubblica di Avellino. Il Cavalcavia n. 22 va rifatto nuovo, le opere di consolidamento effettuate dalla società autostradale non hanno convinto la Procura che alcuni giorni fa ha respinto la richiesta di dissequestro presentata dai legali di Autostrade per l’Italia. Ieri alle 19 decine e decine di imprenditori agricoli si sono riuniti presso la casa comunale per dare inizio alle procedure di messa in mora nei confronti dei responsabili dei disagi di questi lunghi mesi. I legali nominati dal Comitato Cavalcavia dovranno innanzitutto individuare le responsabilità se da attribuirsi al Comune e/o alla Società Autostradale per poi dare inizio alle richieste risarcitorie. Un danno che tenendo conto dei tanti imprenditori coinvolti potrebbe aggirarsi in diverse centinaia di migliaia di euro. Essi vanno dal mancato raccolto all’impossibilità di effettuare i trattamenti fitosanitari, dalle spese della raccolta aggravate dall’utilizzo di maggiore mano d’opera per il non utilizzo dei mezzi agricoli e così via. A spiegare i dettagli e le modalità di come procedere per attivare le richieste risarcitorie a fianco della responsabile del Comitato Cavalcavia, signora Sandra Napolitano, c’era l’avvocato speronese Almerigo Pantalone.