(Riceviamo e pubblichiamo). Chi vi scrive è un cittadino qualunque di Sperone. Alcuni mesi fa, su proposta del gruppo Consiliare Uniti per Sperone, è stata nominata all’unanimità dell’amministrazione tutta, la dottoressa Emiliana Lauria quale garante per la disabilità. Premettendo che non si vuole mettere in discussione la professionalità della dottoressa, allo stato di fatto attuale non si è mosso ancora un dito per le persone disabili.
Vado a spiegarmi: al centro-sud la disabilità è ancora un tabú quindi un peso. Le persone che purtroppo non sono state avvantaggiate dalla vita, trovano forti difficoltà a vivere il paese nella vita quotidiana.
Partiamo dai marciapiedi, spesso gli scivoli sono occupati da macchine in sosta selvaggia (i vigili che dovrebbero vigilare, non vigilano bene) e questo costringe le persone con disabilità a mettere a rischio la loro incolumità camminando al centro della via nazionale; alle attività commerciali che nella maggior parte dei casi non hanno ancora abbattuto le barriere architettoniche. È impensabile che nel 2022 una farmacia non abbia accesso agevole per i diversamente abili. Questi ultimi si vedono costretti ad essere accompagnati da qualcuno anche solo per bere un caffé o comprare del vestiario, perché come detto quasi nessuna attività ha abbattuto le barriere. Da cittadino qualunque, mi domando: cosa si può fare per rendere autonomo un disabile?
Basterebbe un po’ più di controllo per quel che riguarda gli scivoli lungo la via (le autorità preposte, quindi la polizia municipale dovrebbero redarguire in maniera immediata chi ostacola tale passaggio) e che vengano fatte rispettare le normative vigenti sull’abbattimento delle barriere architettoniche da parte delle attività commerciali.