Da 30 anni la guida Osterie d’Italia consiglia i migliori luoghi in Italia dove poter mangiare piatti della tradizione, legati al territorio, cucinati con eccellenti materie prime a un prezzo corretto. Come ogni anno tutte le osterie presenti in guida sono verificate in forma anonima dalla squadra dei collaboratori di Slow Food. Nell’edizione 2020 è stata data particolare importanza al simbolo della bottiglia, quello che segnala quali osterie si distinguono per la selezione dei vini. Oltre alla bottiglia, come in ogni edizione, troverete le chiocciole (le nostre migliori osterie), i formaggi (locali con una valida selezione di latticini), la segnalazione dei locali che hanno qualche camera per soggiornare, un orto di proprietà, di quelli che offrono piatti vegetariani o adatti a chi non può consumare glutine.
In occasione del suo trentesimo compleanno la guida simbolo di Slow Food Editore, ‘Osterie d’Italia’, arriva il libreria con una veste grafica rinnovata e con alcune novità nei contenuti, come le indicazioni per identificare le migliori osterie vicine ai caselli autostradali e alle stazioni ferroviarie.
L’edizione 2020, presentata al Piccolo Teatro di Milano, contiene le recensioni di 1.656 osterie con un incremento di 184 rispetto allo scorso anno e un ricambio del 20% circa. La chiocciola rossa è stata assegnata a 268 locali, mentre sono 399 quelli che si sono meritati la bottiglia per l’offerta di vini.
Tra quelle che quest’anno ne fanno parte anche un’osteria della bassa Irpinia, ovvero quella speronese “Le Gourmet”, di Peppino Caramiello con lo chef Marco Del Giudice realizzata in un palazzo inizio novecento a pochi metri dalla stazione della Circumvesuviana che oramai è in attività da circa 15 anni. Davvero un buon risultato per chi crede nel proprio lavoro.