di Gianni Amodeo
La comunità cittadina e della Chiesa parrocchiale di Sant’Elia profeta vive i riti della liturgia cattolica della Settimana di preparazione alla Pasqua della Resurrezione con quell’intensità di partecipazione che le appartiene per lunga tradizione e devozione che si tramandano di generazione in generazione.
Nell’odierna mattinata, una delegazione di fedeli con il parroco don Reinaldo ha partecipato alla Messa crismale, celebrata a Nola nella Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo ed officiata dal vescovo Francesco Marino dedicata alla benedizione degli oli santi, che serviranno ad amministrare i sacramenti nelle parrocchie della Diocesi. In serata- dalle ore 18,00 alle ore 21,00- la liturgia del Giovedì santo vivrà nella suggestiva atmosfera della Chiesa dell’Annunziata l’apice dei suoi più profondi e pervasivi significati, che identificano la simbologia del rito “In coena Domini”.
E’- questo- il rito connotato essenzialmente dai segni del pane spezzato e del vino versato; son i segni, in virtù dei quali Gesù precorre, presagisce e comunica in forma misterica la sua Passione consacrata alla salvezza degli uomini. E’ il rito che s’integra e completa nella pienezza del valore sacrale e morale con la forte ed emblematica rappresentazione della Lavanda dei piedi, testimonianza dell’umiltà e dello spirito di servizio, cui è chiamata a farsi carico la comunità cristiana per il bene comune nell’attiva solidarietà. E la Lavanda dei piedi, secondo la consuetudine locale, sarà resa a dodici bambini, che raffigurano la condizione dei dodici apostoli, missionari della diffusione dei principi del Vangelo, ieri ed oggi.
Domani, venerdì – con inizio alle ore 17,30- Azione liturgica nella Chiesa dell’Annunziata, quale prologo al rito della processione, lungo le strade e vichi del centro storico, delle statue di Gesù morto e della Vergine addolorata. Sabato, alle ore 22,00 la comunità si raccoglierà nella stessa Chiesa per la Veglia pasquale, fino alla mezzanotte che dischiude l’orizzonte simboleggiante la rinascita e la redenzione spirituale disegnate dalla visione cristiana dell’amore per la vita e il prossimo.
L’odierno Giovedì santo è preceduto da altri particolari momenti, E così lunedì, dopo la domenica delle Palme,si è rinnovata la funzione religiosa della Coroncina di spine. E’ un rito che appartiene alla cultura popolare locale e risale all’Ottocento, coinvolgendo i bambini della comunità. Per la circo stanza, i bambini della Scuola primaria hanno attraversato in fila ordinata e composta le strade del centro storico, avendo in testa la Coroncina, formata dall’intreccio di rami di ulivo, palma e more, per rappresentare la Corona di spine calata sul capo di Gesù, testimonianza delle tribolazioni e delle sofferenze cui fu esposto e che patì per amore di giustizia e pace.
E’ uno straordinario rito, che racchiude e dispiega temi sia di profilo storico-religioso che sociale. Luoghi di riferimento della caratteristica manifestazione cittadina, sono il Largo Massaro e la Chiesa dell’Annunziata. E nella toponomastica cittadina sarà opportuno evidenziare che verosimilmente, l’intitolazione del Largo– un bel piazzale- si deve al Palazzo che vi si affacciava con il suo prospetto, del quale restano parti integranti ed elementi architettonici significativi. Era appunto il Palazzo, in cui dimorava il Massaro, l’uomo di fiducia che amministrava l’intero patrimonio fatto di beni, case e possessi terrieri, oltre che di risorse umane, del Casale di Sperone; patrimonio – comprensivo di larga parte dell’attuale territorio di Tufino– detenuto e gestito dai potentati feudali susseguitesi nel tempo nel governo della Baronia di Avella.
In questo itinerario di preparazione, altri momenti sono stati vissuti all’insegna della celebrazioni eucaristiche per il Precetto pasquale con il coinvolgimento delle comunità scolastiche dei plessi di Scuola primaria e di Scuola media dell’istituto comprensivo “Giovanni XXIII”. E nelle omelie pronunciate con semplicità di linguaggio, il parroco don Reinaldo sottolineava il significato del passaggio dalla morte alla vita di Gesù risorto come peculiarità che interpella e sollecita tutti gli uomini a ri-nascere e a rinnovare se stessi nell’anima e nelle azioni. Un percorso, di cui le idealità cristiane sono una guida affidabile.