di Gianni Amodeo
Figura nella top-ten non solo dei sindaci più longevi per la durata in carica, ma anche e soprattutto dei sindaci più giovani dei Comuni, che formano l’articolata configurazione del sistema delle Autonomie locali dello Stato repubblicano e democratico, Stefano Alaia, ch’è stato a lungo dinamico e solerte dirigente dell’Ufficio della motorizzazione civile della provincia di Avellino, scomparso la scorsa settimana. E’ una presenza che riverbera il senso compiuto dell’operosa dignità, così come è sbalzata dal nitido ed eloquente profilo, con cui ha caratterizzato costantemente l’azione di pubblico amministratore pragmatico, attento agli interessi generali della piccola comunità cittadina di Sperone, e sempre dialogante con gli altri. E’ il profilo, il cui incipit risale al 1960, quando idealmente – l’elezione diretta sarà introdotta con la normativa del 1993– riceve il testimone della guida dell’amministrazione comunale dal padre Marco, che ne aveva retto le sorti dal ’56 al ‘60 sulla scia di Luigi Vetrani e Arcangelo Napolitano succedutisi nell’esercizio delle funzioni di ”Primi cittadini”, nei difficili anni del secondo dopo-guerra mondiale. Anni fervidi di calde e belle speranze, intensamente vivi nella sociale e più generale volontà di lavorare, produrre e fare, con protagoniste le pur sofferte, ma generose e tenaci generazioni degli anni ’20 e ’30, votate alla costruzione di un mondo migliore, superando il pesante e duro retaggio lasciato dagli orrori bellici, che avevano devastato e sconvolto il mondo.
E’ il passaggio di consegne, sancito dalla volontà del Consiglio comunale, di cui è componente maggioritaria la formazione civica identificata dallo stilizzato simbolo dall’Orologio che corrisponde in pieno all’omologo che campeggia sul bianco quadrante in marmo della torre del palazzo comunale di piazza Luigi Lauro, facendo accogliente e cortese mostra di sé, come per vigilare e regolare la vita cittadina, nell’infinito scorrere di ore e minuti. Ed è una formazione civica, incardinata in larga misura nella matrice del Pci o, se si vuole e per la maggiore aderenza possibile al clima sociale del tempo, riconducibile alla dimensione della Sinistra unitaria, inclusiva sia del Pci, sia dell’anima strettamente socialista, oltre che dell’anima socialdemocratica ai suoi albori. E’ l’aderenza allo spirito di quegli anni che rispecchia la vivacità del dibattito pubblico con cui si fronteggiavano i partiti e i movimenti politici – appena costituiti e rinati dopo la nefasta dittatura mussoliniana- sia in ambito locale che nazionale, nella laboriosa e paziente costruzione della democrazia repubblicana, liberale e plurale, secondo i principi della Carta costituzionale. E’ la compagine, quella identificata dal simbolo dell’Orologio, che ha segnato, e continua a segnare di sé, tutte le tornate amministrative di Sperone, l’accogliente porta, che, lungo la super trafficata Ss–7 bis sulla direttrice della settecentesca via Regia fatta realizzare da Carlo III, costituisce l’ interfaccia tra la Città metropolitana di Napoli, sul versante dell’area nolana, e la provincia di Avellino, del cui ambito amministrativo fa parte.
Sindaco e Consigliere provinciale di Avellino. La formazione del normale amministratore pubblico locale
In concreto, il passaggio di consegne dal padre Marco al figlio, si registra, quando Stefano, ventitreenne, si apprestava a concludere il corso di studi alla Federico II per il conseguimento della laurea in Giurisprudenza, come avverrà regolarmene, aprendo il ciclo amministrativo che si protrarrà fino al 1974. Ed è, questo, l’anno, in cui Stefano Alaia approda a palazzo Caracciolo, nel Consiglio provinciale di Avellino, eletto con ampi consensi in rappresentanza del Pci per il Collegio di Baiano; è un approdo importante e di significativa valenza politica, costituendo, essenzialmente, il chiaro riconoscimento per l’impegno che ha saputo profondere in circa quindici anni nella gestione amministrativa della comunità cittadina con competenza, equità e trasparenza di scelte e atti sul piano dei tributi locali, coincidenti per lo più ed esclusivamente con il modesto gettito dell’imposta di famiglia e nella complessiva gestione del bilancio comunale sotto controllo costante. Un riconoscimento, che, però, lo obbliga alle dimissioni, dalle funzioni di sindaco per incompatibilità d’incarico. Ed è Carmine Vetrano, a subentragli nella guida dell’amministrazione comunale nel biennio ’74-’76, mentre Stefano Alaia resterà in carica a palazzo Caracciolo fino all’’ 80, con congrue iniziative e puntuali interventi in Consiglio, che concorrono a promuovere l’incremento delle infrastrutture viarie e lo sviluppo dell’edilizia scolastica in Irpinia, adempiendo in modo compiuto il mandato conferito dagli elettori e che gli sarà rinnovato, in rappresentanza del Pds per il collegio di Avella nel quadriennio ’95-’99, con Luigi Anzalone, presidente del Consiglio provinciale.
E’ la traccia, in cui s’innesta la tornata del ’76 che fa aprire un nuovo capitolo nella storia dell’Orologio, inteso come lista e movimento civico in senso lato; è eletto Sindaco, Adolfo Alaia, fratello di Stefano e titolare di uno studio di commercialista. E’ un capitolo formalmente nuovo, che per metodologia e criteri si colloca in stretta continuità amministrativa con i precedenti decenni; un capitolo, svilupperà nell’arco di 25 anni complessivi, fino al 2001, con la costante conferma di Adolfo Alaia alla guida dell’amministrazione, per ri-aprirsi nella tornata ottobrina post emergenza-coronavirus del 2021. E se c’è un parallelo, anzi un collante- come sussiste ed è ben leggibile nella realtà dei nostri giorni- nel connettere le esperienze dei fratelli, Stefano e Adolfo Alaia, va certamente indicato nell’attitudine e nella capacità di amministrare con spirito di servizio per la comunità, facendo tesoro di tutte le conoscenze e informazioni possibili e, nel contempo, dando spazio alle professionalità funzionali al bene comune . Un dato che si prospetta in tutta evidenza – al netto del bilancio generale che si può tracciare sugli anni intercorsi tra il 2001 e il 2021, in cui sono stati sindaci, rispettivamente, per due mandati consecutivi il professore Salvatore Alaia e l’avvocato Marco Santo Alaia, figlio di Stefano, che nel 2008 sfiorò l’elezione di consigliere regionale, nonostante gli otto mila voti di preferenze personali di cui fu gratificato.
Comune piccolo e unico in crescita demografica, nella Campania che si spopola.
E’ il dato che si sintetizza, nel trend d’incremento demografico, per il quale la popolazione residente a Sperone è passata dai circa due mila abitanti degli anni ’80 ai circa quattro mila abitanti del 2022; un trend pressoché unico tra i 550 Comuni della Campania, per quanto ridotto- appaia e sia- nell’entità, ma di ben significativa portata, se rapportato all’esigua dimensione del territorio comunale, che si estende per poco più di 4 kmq, incluse le “isole” amministrative, dislocate nei Monti Avella, e le aree collinari. E’ un trend, che non nasce dal caso, tenendo, invece, presente che l’ Ente di piazza Luigi Lauro rientra nel ristretto numero dei Comuni campani, in cui la legalità urbanistica ed edilizia, secondo la normativa regionale del 2004 è regolarmente osservata e applicata, a garanzia della vivibilità abitativa, sociale e residenziale, in termini di edificabilità controllata nei vincoli autorizzativi, garantendo adeguati spazi di verde, strutture e attrezzature di pubblica disponibilità e fruizione. Il Piano urbanistico comunale reso esecutivo e operativo nel 2018, ne rappresenta l’identikit convincente. E con l’incremento demografico si combina la buona gestione delle risorse del bilancio economico comunale, che di anno in anno presenta interessanti e costanti avanzi, in virtù della doverosa osservanza della legalità nell’equa applicazione dei tributi locali per i servizi idrici integrati e la raccolta dei rifiuti.
Un quadro, in cui tutto si tiene, in virtù della visione politico-amministrativa, di cui il civico consesso negli anni si è fatto -e si fa- interprete e portatore a servizio della comunità, potendo valersi del supporto dell’efficiente assetto degli uffici e servizi comunali, grazie alle competenze del personale preposto e responsabile della loro funzionalità. E’ il quadro, in cui l’esperienza di Stefano Alaia, sindaco e consigliere provinciale, ha accompagnato il processo evolutivo e di crescita economica di Sperone, specie negli anni ’60 e ’70, favorendo la formazione dei presupposti e delle condizioni di Sperone attuale, con le qualificanti scelte urbanistiche del dopo-terremoto ’ 80 e ’81, di cui è una concreta e visibile testimonianza il quartiere di via dei Funari, con la buona qualità dell’edilizia, pubblica e privata, realizzata, senza dire del ben frequentato mercato–fiera che ospita la domenica, con la disponibilità di oltre 50 stalli, con annessi servizi e controlli. Un utile servizio di pubblica utilità, sociale ed economica, per l’intero territorio.