di Gianni Amodeo
Chiude il ciclo biennale delle Feste dedicate al culto arboreo del Maio nel territorio dell’ Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanis. E’ la chiusura, che consegna il testimone della continuità ciclica al biennio 2018\2019. E’ l’epilogo della tradizione che si rinnova, per il quale a Sperone è attivo ormai da mesi il cantiere della Festa del Maio dedicata a Sant’Elia profeta, Patrono della comunità cittadina; un impegno organizzativo e logistico, in cui è mobilitata l’omonima Associazione intitolata al Santo della mistica contemplazione, con il patrocinio morale della civica amministrazione, guidata dal sindaco Marco Santo Alaia ed in stretta collaborazione con i plessi scolastici locali dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII” operante sull’asse Baiano–Sperone, della cui dirigenza è titolare il professore Vincenzo Serpico, particolarmente sensibile allo sviluppo e alla crescita dei rapporti di cittadinanza attiva tra le comunità scolastiche e il territorio per i percorsi di identità e di conoscenza, in cui il locale si coniuga e interagisce con il globale senza muri e pareti divisorie di alcun genere.
Al centro del programma per l’evento-clou del 20 febbraio, in coincidenza con la Festa votiva in onore di Sant’Elia profeta, è l’allestimento del Teatro speciale all’aperto in piazza Lauro con oltre dieci stand scenografici, che presentano ed illustrano le modalità operative e pratiche, con cui si esercitavano i Mestieri e le relative produzioni manifatturiere che lungo il corso dei secoli hanno connotato l’economia di autoconsumo delle comunità locali, in stretta correlazione con il cospicuo patrimonio dei boschi da quelli vasti dei Monti Avella a quelli delle Tore, da quelli d’Arciano a quelli di Campimma, del Morricone e del Litto, il semi-arco sub appennico di cui il culto arboreo del Maio è la rilevante e forte testimonianza. E si tratta dell’economia, fondata sia sulla lavorazione dei materiali lignei che sulla loro commercializzazione praticata da floride aziende che sono state operative fino a mezzo secolo fa sui mercati regionali ed extra regionali, per non dire delle strette correlazioni con la pastorizia, attività produttiva tipica dell’area avellana con tradizioni millenarie, e con l’agricoltura in genere. Un Teatro speciale, al cui centro campeggerà un imponente “Catuozzo”, la classica carbonaia che fa da plastica simbologia dei tanti “catuozzi” che si attivavano nelle selezionate aree dei boschi, per produrre e commercializzare il ligneo carbone naturale, utilizzato nei secoli per i piani di cottura – ‘e furnacelle in muratura – dei cibi. Il “Catuozzo” è opera degli ultimi provetti conoscitori del mestiere, con cui si costruivano tecnicamente le carbonaie, con calibrate e autentiche geometrie di forma conica, per rendere armonica e costante la trasformazione a lenta combustione dei materiali lignei selezionati per il loro pregio qualitativo, per produrre ottimo carbone.
Il Teatro speciale allestito in piazza Luigi Lauro aprirà i battenti mercoledì quattordici febbraio -alle ore 9,00– con la partecipazione delle rappresentanze istituzionali e delle scuole cittadine. E resterà aperto il 14–15–16 e 17 prossimi per la pubblica e gratuita fruizione di scuole, gruppi organizzati e associazioni del territorio dalle ore 9,00 alle ore 14,00, con visite guidate a cura del professore Nicola Montanile, cultore di storia e delle tradizioni locali.
Il 17 febbraio alle ore 19,00 appuntamento nella Sala consiliare del palazzo comunale, con pubblico convegno sul tema: “L’economia delle attività boschive nella storia civile della comunità di Sperone e del territorio dell’ Unione del Baianese e dell’Alto Clanis”. Interverrannno, con la coordinazione della professoressa Anna D’Avanzo, il “primo cittadino”, l’avvocato Marco Santo Alaia, il professore Vincenzo Serpico, dirigente scolastico dell’I.C. “Giovanni XXIII”, il ragioniere Antonio Bellavista, cultore della storia e delle tecniche del Mestiere del cestaio che è stato praticato a lungo in oltre 150 laboratori artigianali dislocati tra Sirignano, Mugnano del Cardinale, Baiano e Sperone, il professore Nicola Montanile e chi scrive la presente nota.
Nel convegno sarà riservato uno spazio particolare alla presentazione della monografia storica “A caccia di briganti nel nostro territorio”. E’ un’importante documentazione storiografica, realizzata con encomiabile cura e impegno dalla comunità scolastica della terza classe della sezione A della scuola media cittadina. Un’interessante ricerca che è stata sviluppata su atti dell’Archivio di Stato di Avellino relativi a processi per il contrasto e la repressione del fenomeno del brigantaggio post-unitario. Ed una sezione specifica della documentazione è riservata alle aree montane e ai rifugi del territorio, che sarà presentata al Concorso di idee per la seconda edizione del Premio “Galante Colucci” per il conferimento dei “Mai d’Argento” nella giornata della Festa della Primavera.