Traguardo lusinghiero e oltre ogni aspettativa per il Comitato Referendario Irpino “Stop Austerità”. Ben 2.500 le firme raccolte in due mesi di fervente e capillare attività su tutto il territorio provinciale. Il contributo dei cittadini irpini al fine di chiedere l’indizione del referendum per la modifica della legge che ha decretato le politiche di Austerità non si è fatto attendere e la Provincia di Avellino risulta una delle più partecipative della Regione Campania.
“Si spera – dice Antonio Famiglietti, segretario organizzativo della CGIL e di Avellino nonché responsabile del Comitato referendario – che l’adesione degli irpini costituisca un tassello fondamentale al raggiungimento delle 500 mila firme per ottenere l’indizione dei referendum”.
Quattro i quesiti referendari che mirano all’abolizione delle disposizioni legislative che – secondo il Comitato – hanno determinato condizioni di austerità insostenibili per le famiglie e per i ceti meno abbienti.
Rispetto alla iniziale diffidenza, l’attività del comitato ha ottenuto sempre maggiore partecipazione nelle decine di iniziative organizzate sul territorio. Anche grazie alla partecipazione ed alla collaborazione delle istituzioni, degli amministratori locali, come la consigliera comunale di Avellino, Nadia Arace e ai partiti come Sel, che hanno speso energie ed impegno.
Tra i comuni maggiormente partecipativi si segnalano Avellino con oltre 350 firme raccolte e Solofra, dove le sottoscrizioni hanno superato quota 200.
“E’ stata una esperienza costruttiva – dice Famiglietti – che ci ha entusiasmato e ci ha restituito una belle pagina di partecipazione democratica della Provincia di Avellino. Siamo convinti che sia necessario uscire dall’austerità, rimedio alla crisi che si è rivelato peggiore della crisi stessa. Ora il nostro impegno verrà dirottato sulla campagna referendaria vera e propria per raggiungere il quorum necessario alla modifica della legge”.