Storia dell’arte della cartapesta”: il libro di Ezio Flammia sarà presentato domenica 25 febbraio a Nola al circolo Giordano Bruno

Storia dell’arte della cartapesta”: il libro di Ezio Flammia sarà presentato domenica 25 febbraio a Nola al circolo Giordano Bruno

Si svolgerà domenica 25 febbraio alle ore 11.00, presso il Circolo Giordano Bruno, la presentazione del libro “Storia dell’Arte della Cartapesta” a cura di Ezio Flammia.

L’iniziativa è promossa dall’associazione Mu.S.a in collaborazione con la Fondazione Festa dei Gigli. Ad intervenire, saranno, tra gli altri, Maurizio Barbato, segretario dell’associazione Mu.sa, l’artista Vittorio Avella, Angela Celentano, consigliere della Fondazione Festa dei Gigli, Pellegrino Sirignano, presidente del Circolo Giordano Bruno, oltre all’autore.

L’arte della cartapesta in Occidente è, senza dubbio, un’eccellenza della cultura italiana anche se in passato è stata poco studiata e per questo è ancora quasi sconosciuta. La causa principale del disinteresse è dovuta alla sua materia che, originata da umili stracci, è ritenuta una sostanza vile e quindi inadatta alla produzione di opere d’arte.

  L’autore del libro esamina tutti i motivi che hanno causato lo scarso interesse da parte degli studiosi per quest’arte e demolisce il preconcetto della poca affidabilità della materia cartacea alla produzione di opere d’arte. Flammia, che è anche lui stesso un maestro della cartapesta, attraverso un esame rigoroso e meticoloso rivaluta l’arte della cartapesta dalle prime sperimentazioni nelle botteghe toscane alla metà del ‘400 sino all’arte moderna. Una piccola parte del libro è dedicata anche a Nola dove l’arte della cartapesta è legata alla realizzazione egli allestimenti per le nove macchine da festa della kermesse dei Gigli oggi patrimonio Unesco. La stessa madonna posta alle spalle dell’altare maggiore della cattedrale è in cartapesta.

Nello studio meticoloso di Flammia emerge inoltre un patrimonio demo – antropologico straordinario, dai giocattoli alle arti applicate, dalle suppellettili agli allestimenti scenici ed effimeri. L’autore evidenzia la duttilità della cartapesta utilizzata persino nell’edilizia e nella produzione di imbarcazioni