Concessi gli arresti domiciliari da parte dei giudici del Tribunale del Riesame di Napoli ad Antonietta Ceriola, 63 anni, dipendente della Motorizzazione Civile di Napoli arrestata lo scorso luglio nell’ambito dell’inchiesta sulla strage del bus avvenuta il 28 luglio del 2013. L’avvocato Preziosi nelle motivazioni ha sostenuto che “fossero venute meno le esigenze cautelari, considerato che la Ceriola è in carcere dagli inizi di luglio e che vi fossero dei motivi di salute, come lo stress, che stanno seriamente compromettendo le condizioni dell’indagata”. I giudici avellinesi, valutando le richieste di scarcerazione, e ritenendo non validi i motivi avevano già rigettato la domanda tre volte. Con la Ceriola furono arrestati anche Gennaro Lametta, proprietario del pullman della strage, e l’ingegnere Vincenzo Saulino, dirigente della motorizzazione. Le accuse per i tre, a vario titolo, sono: omicidio plurimo colposo, disastro colposo e falso in atto pubblico. Gli inquirenti riuscirono a scoprire che il bus della strage non aveva mai effettuato la revisione e il certificato del controllo avvenuto era del tutto falso.