Dilanianti le parola di chi, la strage del bus, l’ha vissuta e continua a viverla: «Chiediamo giustizia per quanto accaduto e auspichiamo che simili tragedie non si ripetano più». E’ l’appello di quattro sorelle, Teresa, Anna, Cristina e Rosalba Lanuto, che sul maledetto pullman precipitato dal cavalcavia dell’Acqualonga, la sera del 28 luglio 2013, hanno perso la loro mamma. “Mia figlia ricorda tutto. Mi diceva che la nonna la stringeva. Dopo il volo dal ponte ha detto che la nonna la guardava e continuava a tranquillizzarla. E’ stato un miracolo per mia figlia. Alla fine Arianna se n’è uscita con qualche escoriazione, ma niente di grave. Non dobbiamo dimenticare. Le istituzioni, la politica non deve mettere da parte una tragedia così grande. Quaranta vittime non si possono dimenticare dopo qualche mese. Noi cerchiamo ancora risposte“. Ad accogliere la signora Lanuto il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Alessio Barbarulo, che ha dichiarato: “quando i miei uomini sono arrivati sul posto ricordano che le persone ferite all’interno del pullman incitavano le priorità dei soccorsi per i bambini”. La vicenda giudiziaria è appena all’inizio. Sotto accusa l’Auostrade e i proprietari del pullman.