Sentenza storica, giustizia è finalmente fatta. La Prima sezione civile della Corte d’Appello di Palermo ha respinto le richieste dei ministeri della Difesa e dei Trasporti che chiedevano l’annullamento della sentenza del tribunale civile del gennaio 2016, che li ha condannati al risarcimento di 12 milioni di Euro a una parte dei familiari delle 81 vittime della strage di Ustica il 27 giugno 1980. Un’ulteriore riconferma in sede processuale sul depistaggio e rimane accertata la responsabilità dei due dicasteri per non avere garantito la sicurezza del volo Itavia che quella notte, mentre andava da Bologna a Palermo, precipitò nel Tirreno. L’incidente, secondo la Corte d’Appello di Palermo, è da addebitarsi ad un missile escludendosi, ancora una volta ed in conformità con altre 4 sentenze emesse nel 2017, l’ipotesi alternativa della bomba a bordo o del cedimento strutturale. La Corte ha dichiarato la prescrizione al risarcimento da “depistaggio” per intervenuto decorso del termine quinquennale. Ha però confermato il risarcimento da fatto illecito. La decisione riguarda 7 familiari, altri 68 avevano ottenuto il risarcimento nel 2017.