Caffè la mattina, il caffè espresso dopo un buon pasto, o anche la tradizionale tazza di tè a “merenda”,… siamo quasi tutti (più o meno) dipendenti dalla caffeina. Se per molti la caffeina è uno stimolante o un elemento essenziale per iniziare la giornata, secondo i ricercatori dell’Università del John Hopkins, un sovradosaggio può causare ” ansia, problemi di stomaco o sbalzi d’umore”. Per l’autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), si consiglia di non consumare più di 400 mg di caffeina al giorno (la dipendenza sarebbe posizionata sopra i 600 mg al giorno). Nel frattempo, il sito britannico della Metro.co consiglia di non consumare dosi eccessive che devono restare al di sotto dei 400 mg di caffeina al giorno. Stiamo parlando di 5 espressi (80 mg di caffeina per tazza) o 12 lattine di Coca Cola (34 mg). Una tazza di caffè filtro all’americana, preparato mediamente macinato, contiene 180 mg di caffeina (secondo il sito Web di Passport salute), che circoscrivono il consumo a due tazze al giorno. La caffettiera, la dose di caffeina per tazza (di 237 ml) contiene 118 mg (che consente tre tazze). Il famoso marchio pubblicizzato da George Clooney conterrebbe tra 50 e 90 mg di caffeina per dose di caffè (che si limita a più o meno cinque capsule al giorno). Anche per il tè, si consiglia di evitare anche di superare cinque tazze al giorno. Pur non entrando troppo nel merito dell’esito della ricerca, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rileva come la stessa confermi comunque ciò che empiricamente un po’ tutti conoscevamo: ossia che il consumo di caffeina in eccesso, dev’essere in ogni caso evitato anche se studi numerosi hanno dimostrato che il caffè, oltre ad aiutare la memoria, previene l’evoluzione dell’epatite cronica in cirrosi e riduce il rischio che questa evolva in un tumore. Ebbene, dobbiamo sottolineare che il caffè è fra gli alimenti benefici, insieme ad altre sostanze naturali come il cardo mariano, i cavoli e altri vegetali. Non va assolutamente proibito.