Sturno, serata tra amici al teatro comunale, per parlare di popolarismo

Sturno, serata tra amici al teatro comunale, per parlare di popolarismo

Popolarismo sturziano, “il popolo soggetto del pluralismo”.

Ieri sera  17 marzo,  un interessante convegno politico, si è svolto al teatro comunale della ridente cittadina di Sturno, per parlare di popolarismo, tra amici ex-democratici cristiani. A introdurre il dibattito e salutare la numerosa presenza di amministratori, associazioni e politici provenienti da vari paesi della provincia di Avellino, è stato Vito Di Leo (Sindaco di Sturno).

Ma, il deus ex machina della serata è stato il consigliere provinciale Franco Di Cecilia, che forte della sua esperienza politica con le sue ben otto  legislature a Palazzo Caracciolo, ha tenuto una vera lectio magistralis  ai presenti,  sul tema del popolarismo, una volta identità riconosciuta della Democrazia Cristiana..

Non si è trattato, però di un semplice amarcord di vecchi amici, ma,  in tutti gli interventi succedutisi, si è palesata la  volontà di non appiattirsi sul passato, ma guardare avanti, con finalità di costruire qualcosa di nuovo, dando proprio mandato al consigliere Di Cecilia, di procedere in quella direzione.

Al termine abbiamo posto alcune domande al consigliere provinciale Di Cecilia:

Lei ha parlato in generale di popolarismo, può dirci qualcosa di più concreto riferito al quadro politico attuale? ” Si , l’esigenza in cui la politica sembra voglia di darsi delle identità. Di recuperare la nostra identità, che è quella, della cultura popolare del popolarismo di Sturzo, aggiornandolo ovviamente, ai tempi che stiamo vivendo. Una cultura che fa riferimento alla qualità della classe dirigente, alla governabilità, al senso dello Stato e delle istituzioni, .alla politica  estera. senza se e sensa ma, schierata con l’occidente. E quindi, c’è l’esigenza di un recupero di identità anche per coloro che non sopportano gli estremismi. In Italia, c’è una contesa sempre più muscolare tra sovranismo, populismo da una parte e demagogia dall’altra parte. Manca appunto questa cultura della governabilità, che noi cerchiamo di portare al dibattito politico”.

C’è modo per voi moderati di inserirsi nel dibattito politico che Lei auspica? “L’occasione è buona, è una occasione storica soprattutto perché la destra fa la destra ,e l’altra parte con la sinistra della Schlein sicuramente c’è uno spostamento a sinistra del PD, per cui, da una parte all’altra sono stati sguarniti quei settori moderati, di rappresentanza, che noi cercheremo ovviamente di occupare per dare una voce a chi non ce l’ha più”.

 In provincia di Avellino, il centro moderato secondo Lei può diventare maggioranza nell’elettorato? “La provincia di Avellino, è messa bene, una volta si confermò un laboratorio politico interessante. Anche alla presenza dell’onorevole Alaia, che con la sua forza elettorale, fa si, che questo centro sia molto, molto competitivo”.

Carmine Martino