Suicidi in Irpinia: la politica che non c’è

Suicidi in Irpinia: la politica che non c’è

A Lioni, nel giorno di Ferragosto, un giovane poco più che ventenne si è tolto la vita. Una notizia atroce, diventata ormai routinaria dalle nostre parti. Molte, troppe le persone che in Irpinia vedono nel suicidio l’unica via d’uscita dalle difficoltà e dal proprio malessere. I più vulnerabili sono ragazzi e giovani uomini. Vite che si spengono troppo presto lasciando il cerino della disperazione in mano a chi resta, familiari e conoscenti. Nell’inerzia di politica e istituzioni. Sì! Perché oggi il suicidio è prevenibile o comunque arginabile.

Quasi mai, infatti, uccidere sé stessi è una scelta fatta d’impulso, piuttosto arriva al culmine di una situazione di profondo disagio esistenziale e psicologico. Se alle persone vicine a chi soffre spetta il compito non facile di riconoscere i campanelli d’allarme, alla politica e alle istituzioni l’onere di promuovere attività di informazione e di sensibilizzazione sul tema. Ma la parola “prevenzione” – indipendentemente dall’argomento – sembra essere sparita dall’agenda politica in Irpinia. Così, una comunità che pur dispone di ricchezze paesaggistiche inestimabili, inanella una raffica di primati negativi.

La provincia di Avellino è tra le peggiori province d’Italia per cultura e tempo libero. Sanità e trasporti sono inefficienti: chi può sceglie di curarsi lontano da casa; muoversi con i mezzi pubblici è un inferno. L’aria che respiriamo è tra le peggiori del Centro-Sud per livelli di polveri sottili. Oltre la metà di fiumi e torrenti sono inquinati. Di conseguenza anche l’ambiente è sempre meno salubre: dati allarmanti su tumori e malattie respiratorie dovrebbero far riflettere. E potremmo continuare nell’impietosa disamina. Ciononostante, per i mestieranti della politica irpina «neppure la neve è così fresca», richiamando un noto detto napoletano.

Sul fronte dell’occupazione i posti di lavoro sono pochi e generalmente per raccomandati. I giovani vanno altrove. La popolazione è sempre più anziana. Verosimilmente l’Irpinia si muove verso un futuro non roseo. L’aspettativa negativa e la paura riguardo al proprio futuro sono i fili invisibili che legano gli episodi di suicidio dei giovani. Per prevenire il suicidio è fondamentale parlarne. Bisogna rendere visibile il problema, individuare eventuali fattori di rischio e trovare possibili soluzioni per ridare speranza a chi l’ha perduta.

Gli organi di indirizzo politico e le istituzioni competenti quali provvedimenti intendono adottare per contrastare l’emergenza suicidi nella provincia di Avellino?

Cordialmente, Carmine Pascale