a cura del dott. Stefano Scafuri
Ormai manca poco: siamo pronti per goderci le tanto attese vacanze di Pasqua.
Attore principale, neanche a dirlo, il Cibo; l’odore inconfondibile della “Pastiera” o il fascino del “Casatiello” hanno il sopravvento su qualsiasi senso religioso o familiare. Naturalmente nessuno rinuncia a gustare le meravigliose specialità gastronomiche normalmente proposte durante il pranzo pasquale o il picnic della Pasquetta, così come sarebbe assurdo vietarsi il classico pezzo di cioccolato dell’Uovo.
Quale sarà il menù di Pasqua? Ogni famiglia ha le sue tradizioni, ma una cosa è certa – proprio come accade a Natale – con la scusa dei festeggiamenti si tende a mangiare decisamente troppo. È difficile stimare con precisione il numero di calorie che si assumeranno, intanto perché ognuno di noi raggiunge la sazietà in modo diverso e in quanto non esiste un menù prestabilito.
Iniziamo però dal cioccolato, grande protagonista della tavola di Pasqua. Avrete comprato tutti delle uova? Un pezzetto di cioccolato al latte, il corrispettivo di 50 grammi, equivale in calorie ad un piatto di pasta e fagioli (ovvero quasi 279 calorie), mentre se è fondente a tre cannelloni (ovvero 250 calorie). La differenza, oltre ai grassi e ai valori nutrizionali, risiede nella proprietà saziante, davvero minima nel caso del dolcetto. Non è tutto. Passiamo poi agli altri dolci della tradizione, tipici in particolare della regione Campania. La pastiera napoletana, una porzione corrispondente a 1/8 di una torta di 25 cm di diametro apporta circa 400 kcal (il 60% da carboidrati per lo più semplici come saccarosio e lattosio; il 35% da grassi tra cui una modesta quantità di grassi saturi e monoinsaturi). Capirete bene che si tratta di un vero e proprio attentato al benessere e quindi se ne raccomanda un apporto limitato. Il Casatiello nelle sue due forme: dolce e salato, il secondo in particolare da evitare o quantomeno limitarne il consumo in quanto ripieno di formaggio, salame e pancetta e può apportare fino a 600 kcal (45% provengono da carboidrati e il 30 % da grassi per lo più saturi e di origine animale). Il formato dolce, se proprio si deve, è consigliabile in quanto una leggera modifica, sostituzione del burro con olio extravergine di oliva, rende più salubre e meno calorico ma ugualmente buono al palato l’alimento. Pasqua e Pasquetta non sono fatte solo di dolci e spumante. Esistono dei piatti tradizionali, davvero buonissimi, ma molto calorici come per esempio una porzione di lasagne al ragù. Ma non è tutto!?! Le classiche costolette d’agnello, che se fatte semplicemente alla griglia sono abbastanza leggere da digerire, valgono 360 calorie cotte ogni 100 grammi.
Consiglio a tutti quindi di non esagerare ed eventualmente, in caso contrario, di smaltire quanto prima le calorie in eccesso partendo sin dal martedì che segue le feste, evitando di ricadere nella trappola rappresentata dall’avanzo del menù di festa. Potrebbe essere molto utile nei giorni seguenti aumentare il dispendio energetico praticando un bel po’ di attività ludica all’aria aperta sfruttando l’arrivo delle giornate primaverili. Per quanto riguarda invece i soggetti che presentano patologie tipo diabete, cardiopatie, ipertensione e le persone recentemente operate o affette da insufficienza renale, il mio consiglio è di concedersi solamente piccole e saltuarie deroghe alimentari rispetto al piano alimentare seguito quotidianamente.
Godetevi le vacanze senza esagerare, Martedì 29 marzo è vicino.
Buona pasqua a tutti!!!!