Doppio successo per “Sustable”. Nella serata, organizzata dalla giornalista Brunella Cimadomo con la sua Bc Communication, il “Uè frjarié”, marchio per la tutela del Friariello, cultivar autoctona, registrato dalla anzidetta esperta dell’informazione, che ne segue l’intero progetto, ed ha creato anche un logo e distintivo, il ristorante pizzeria “Sustable” in via Filichito 102 a Volla, ha festeggiato il suo primo anno di vita, confermando che la cittadina dell’interland napoletano è la capitale di questo eccezionale ed unico prodotto che la Campania solo può produrre per i terreni vesuviani legati a condizioni climatiche di particolare unicità. Sono stati proprio in tanti i qualificatissimi personaggi esperti del settore che hanno raccolto l’invito della Cimadomo, sia giornalisti fotografi e video operatori, che autorità. Ad accoglierli con gran simpatia ed Ospitalità, con la O maiuscola, hanno provveduto i padroni di casa Salvatore Susta con moglie e figlie, che insieme al direttore di sala ed il suo staff, si sono resi operati per offrire quell’Accoglienza che è un vanto del popolo napoletano, insieme a tante altre virtù che i partenopei possono vantare.
Anche il pubblico esterno, ha potuto vivere i festeggiamenti per i successi del locale ed ha avuto modo di degustare ugualmente specialità della casa a base di friarielli, mentre agli ospiti della grande tavola organizzata, sono state egregiamente ed accuratamente serviti i piatti e le pizze esclusivamente a base di friarielli, realizzati dal noto chef e patron della scuola Dolce & Salato Giuseppe Daddio, che cura anche la consulenza per la cucina della struttura ospitante l’evento, insieme a Roberto Susta, docente di pizza sempre della scuola di Marcianise, che ha avuto il suo momento di Friariell Day, invitando i tanti a gustare le sue meravigliose pizze. Tutto però dopo una interessante presentazione di questa impareggiabile verdura campana, che ha coinvolto la partecipazione per la presentazione di “Volla capitale del friariello”, del sindaco di Volla Pasquale Di Marzo; del capo dipartimento degli Alimenti Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno Federico Capuano; di Amilcare Troiano, responsabile Parchi del Gruppi Ricerca Ecologica; di Rosario Lopa, di Rosario Lopa, Portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo, componente del Dipartimento Nazionale Agroalimentare Ambiente Acqua Risorsa Mare Ristorazione e Pesca, già Delegato al Settore Agricoltura della Provincia di Napoli; di Pasquale Calviati, imprenditore settore agroalimentare, di Giuseppe Serroni, presidente Associazione I Sedili di Napoli; di un rappresentante di Slow Food; di Giuseppe Daddio e Salvatore Susta, titolare Sustable; che coordinati negli interventi dalla giornalista Brunella Cimadomo titolare della Agenzia di marketing e pubblicità BC Communication Service, hanno ricordato valori e proprietà del friariello e del territorio che lo partorisce. Infatti Volla, che come ha ricordato il primo cittadino, è teritorio fertile legato alla città di Napoli, trae la sua denominazione da Bolla, Bulla, Labolla, una pianura alle falde del Vesuvio, in prossimità del lagno dello Spirito Santo, ed il termine latino bulla (polla d’acqua), venne attribuito per la presenza in zona della sorgente del fiume Sebeto. Questo centro è noto soprattutto come grande produttore mondiale di “Friarielli” ed essendo a vocazione agricola, con l’incremento demografico degli ultimi anni si è trasformato in centro di distribuzione di prodotti dell’agricoltura e da alcuni anni ospita il “Centro agro-alimentare di Napoli”, uno dei maggiori mercati ortofrutticoli d’Italia. Capuano, che ha portato anche i saluti di Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto per il quale è stato portavoce, ha richiamato tutti sul proteggere e diffondere le realtà e pregi che le nostre terre posseggono. Troiano, reduce dagli incarichi di presidente del Parco Nazionale del Vesuvio e del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, e che quindi è stato molto interessato a proteggere l’essenza delle produzioni che la natura ci dona attraverso una preservazione ed incontaminazione di prodotti e luoghi, ha ricordato che i nostri friarielli, e tanti altri prodotti Dop come il Pomodorino del Piennolo rappresentano uno scrigno meraviglioso di continuazione della vita sul pianeta. Per Lopa, il piennolo di San Sebastiano, la ricotta di pecora e l’olio prodotti sul Vesuvio ed il grande patrimonio vitivinicolo sono la vera valorizzazione della nostra cultura enogastronomica. Saper scegliere cosa mangiare rappresenta la chiave di successo dal punto di vista sociale ed economico per la valorizzazione del territorio. Un marchio oggi – afferma Lopa – significa non solo valorizzare e promuovere dal punto di vista economico, ma fare un disciplinare di produzione e l’identità di un prodotto e soprattutto in questo caso, la metodica di coltivazione creando le colture che hanno fatto sì che alcuni prodotti come i friarielli cotti in un nostro olio potessero essere diversi dai broccoli o cime di rapa o altre verdure per i sapori intrinsechi che abbinati bene dalle mani delle nostre nonne ed ancor più oggi da quelle di chef come Daddio, divenissero piatti emblema dell’ottima ed originale cucina campana. Calviati, da imprenditore enogastronomico ha ricordato che il friariello è un vero Ambasciatore del Gusto perché viene accettato da tutte le tavole ed è richiestissimo più di altre verdure, infatti come unicità del campo vollese, dalla Campania ha conquistato l’Italia e viene esportato richiestissimo anche in altri continenti. A precedere le tante leccornie elaborate da Daddio, sono giunte le cimette di Friarielli in pastella e fritte, una bontà unica che il grande chef ha proposto riscuotendo un successo enorme come per le polpette con i friarielli e purea di patate create con l’Arte di Concetta altro elemento portante della famiglia Susta. Poi ancora la pasta che portata a tavola nel “maccaturo” (uno strofinaccio grande da cucina che si chiudeva allacciando i 4 angoli per portare il cibo in campagna) e sciolti i nodi per poi alzare il coperchio della pentola di rame, a mò cloche per piatti, facendo al momento sprigionare tutta la sua bontà, è stata condivisa ogni pentola, da 6 persone proprio come recita la tradizione. Un open bar aperto per tutto il corso della kermesse con elaborazione continua di cocktail ed altro, ed una tavola ricca di sapori genuini come le pizze con salsiccia, friarielli e fior di latte anch’esse dai sapori inconfondibili sia per i prodotti, che per l’Arte di Roberto che le ha prodotte, hanno costituito il preludio al taglio della torta dedicata a Sustable e Friariello che tutta la famiglia Susta, con tutto lo staff del ristorante-pizzeria e Salvatore in testa, hanno tagliato contornati dai personaggi e giornalisti intervenuti e la grande partecipazione del pubblico esterno, brindando poi a nuovi successi, anche con la volontà di creare un movimento per la valorizzazione di questa varietà di verdura unica nel mondo.
A termine serata non restava che esprimere “Uè frjarié” ‘ra verdur si ‘o Re! E d’a Volla vien ‘addù me!
Quel che si è potuto notare, visibilmente inconfutabile per chi vuol trarre un bilancio di qualcosa che ha organizzato, è stata la gioia dei tanti ad essere vicini all’intera famiglia Susta e condividere con loro i successi di un anno, ma quel che ancora più conta è stato l’interesse di tutti verso i Friarielli e più ampiamente verso la riscossa ed il successo della Campania che può ottenere sempre più con prodotti autoctoni, originali, particolari e speciali che le nostre terre offrono.
Giuseppe De Girolamo