Bruno Tabacci esce da Più Europa, dopo una riunione del consiglio nazionale del suo piccolo Centro Democratico tenutasi ieri a Roma. Il matrimonio forzato con Emma Bonino giunge dunque al termine: lui era favorevole al governo Conte-bis nonostante la contrarietà della Bonino e della direzione del partito, che ha messo Tabacci in minoranza. Era chiaro che la convivenza non sarebbe continuata a lungo anche perché Tabacci del sostengo a Conte ha fatto una ragione d’essere: come avrebbe potuto restare ora fuori dal nuovo assetto di potere M5S-PD? Il no della Bonino e Della Vedova ha gelato le sue speranze di un ingresso al governo.
Per la verità, già da tempo i rapporti erano freddi, se non assenti, tanto che l’abbandono di Tabacci non sembra suscitare troppe reazioni. I vertici del partito europeista commentano con un laconico: “Ce ne faremo una ragione”. Intanto, il prossimo 11 ottobre, Più Europa è impegnata a Napoli in un evento co-organizzato con Siamo Europei, la formazione politica di Carlo Calenda e (da poco) di Matteo Richetti. Prove tecniche per una fusione?
“I distacchi sono sempre dolorosi”: poche parole anche da Bruno Gambardella, dirigente nazionale e presidente di Più Europa Avellino, che in sinergia con il segretario nazionale Benedetto Della Vedova, con il vicesegretario Piercamillo Falasca e con altri dirigenti campani di Più Europa continua nell’opera di radicamento del partito in Campania, anche in vista delle prossime elezioni regionali. “Nella nostra provincia il nuovo tesseramento iniziato quest’estate ci sta permettendo di incontrare persone interessate al progetto liberale e federalista europeo del nostro partito. Hanno aderito cittadini impegnati nel sociale, amministratori, tanti giovani. Assieme agli attivisti storici continuiamo un lavoro di confronto e di ascolto che farà bene alla politica e alla società irpina, da troppo tempo ingessata dai soliti rituali e dalle vecchie pratiche, ma anche dalle palesi incapacità del partito grillino. Anche da qui partirà il progetto liberale e progressiva di Più Europa e di Siamo Europei, l’alternativa democratica al nuovo blocco di potere della sinistra populista”.