Studiare può essere una vera seccatura, quantomeno se prestiamo ascolto alle recriminazioni della maggior parte degli studenti del globo. Certo la scuola può essere divertente sotto determinati aspetti, specialmente per quel che riguarda quello relativo alle relazioni sociali, ma quando si tratta di verifiche e compiti in classe…apriti cielo! Non che da adulti la situazione diventi poi molto più rosea poiché, anche durante percorsi di laurea che abbiamo scelto e che ci piacciono, saremo costretti a confrontarci con materie o metodi di apprendimento che faticheremo in qualche modo ad assimilare. E’ normale e vale per (quasi) tutti, figuriamoci per coloro che hanno scelto un percorso di studi che non sono mai riusciti ad apprezzare solamente in virtù dello sbocco lavorativo!
Ad ogni modo vi sono cose ben più gravi che essere “costretti” a studiare materie obbligatorie, come ad esempio l’essere costretti a non studiare. A non studiare affatto. Se l’essere umano è riuscito a passare dalle caverne ai grattacieli lo deve primariamente alla sua inventiva, alla sua capacità d’astrazione ed alla sua intelligenza, nonché alla trasmissione di nozioni da una generazione all’altra; lo stesso dicasi per l’eredità culturale e per gli studi sociologici ed antropologici, e tutte le varie connessioni biologiche e genetiche del caso. In altre parole, se lo studio non esistesse saremmo ancora all’età della pietra. Ed è ciò che alcuni fondamentalisti religiosi vogliono per le loro donne.
Fra questi v’è Rafiqul Islam, un 30enne originario degli Bangladesh ma trasferitosi negli Emirati Arabi Uniti, il quale è stato arrestato per avere commesso un crimine di una crudeltà semplicemente inaudita. La vittima è stata la 21enne Hawa Akhter, e la sua colpa era semplicemente quella di voler studiare.
Fra Rafiqul ed Hawa c’erano stati dei grandi attriti per via di questo motivo, cosa in realtà piuttosto frequente negli Emirati Arabi Uniti ed in Bangladesh, Paesi islamici nei quali la visione retrograda della donna-oggetto è ancora fortemente radicata a livello sociale. Ma la 21enne non avrebbe mai pensato che suo marito sarebbe stato capace di arrivare a farle seriamente del male, probabilmente traviata da un contesto in cui discussioni di quel genere sembrano del tutto comprensibili, nel quale una donna debba lottare con tutte le sue forze per il diritto allo studio. Così lui l’ha convinta a farsi legare e bendare spiegandole che “c’era una sorpresa per lei”; quindi ha preso il coltello.
Rafiqul ha preso la mano destra di sua moglie, oramai immobilizzata ed inerte, e le ha tagliato via una ad una tutte e cinque le dita. Quella era la sua punizione per avere insistito nel voler studiare, dal momento che – essendo Hawa destrorsa – utilizzava proprio quella mano per scrivere gli appunti. E non è tutto, poiché uno dei parenti di Rafiqul, in accordo con lo psicopatico, ha a quel punto raccolto le dita della ragazza e le ha gettate nella spazzatura, in maniera tale che i dottori non potessero essere in grado di riattaccargliele.
Rafiqul è stato poi arrestato dalla polizia del Bangladesh una volta tornato in patria, ed ora affronterà il carcere essendo stato ritenuto colpevole mutilazioni aggravate permanenti. Il 30enne ha raccontato agli agenti di aver commesso quel gesto per gelosia, poiché non poteva accettare che sua moglie potesse vantare un titolo di studio più alto del suo. Le autorità locali hanno rivelato che si tratta solo dell’ultimo di una lunga serie di casi di donne musulmane mutilate dai mariti per motivi analoghi (poco tempo prima un uomo aveva strappato via un occhio a sua moglie, “colpevole” di essersi iscritta alla Canadian University). In quanto ad Hawa, ora sta imparando a scrivere con la mano sinistra ed ha dichiarato di voler terminare gli studi universitari.