Il Consiglio dei ministri ha indicato il 29 marzo come data per svolgere il referendum sulla riforma costituzionale approvata dal parlamento che taglia il numero dei parlamentari. Lo si è appreso da fonti di governo. Con la data spostata così in avanti, il governo guidato da Giuseppe Conte in sostanza si è blindato per almeno un anno. Per tornare alla urne bisognerebbe infatti attendere due mesi per il ridisegno dei collegi dell’attuale Rosatellum (il 37% circa) in conseguenza del diminuito numero dei parlamentari: non si farebbe in tempo a svolgere le elezioni politiche a giugno, insieme alle amministrative. E una volta superata l’estate, si arriverebbe a ottobre, quando in parlamento c’è la sessione di bilancio ed è impossibile andare alle elezioni. Insomma, per l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, che vuole durare fino al 2023, la data del 2021 è già un traguardo ampiamente possibile.