Asili e strutture di assistenza per anziani o disabili potranno installare sistemi di videosorveglianza: lo prevede la legge che viene votata alla Camera per poi passare al Senato, dopo i numerosi episodi di violenze verificatisi negli scorsi anni.
Le strutture pubbliche che vorranno montare le videocamere dovranno farlo a proprie spese, senza oneri per lo Stato. Poi, sia le strutture private sia quelle pubbliche, potranno farlo soltanto “previo accordo collettivo con le rappresentanze sindacali unitarie” o, in mancanza di consenso, con l’autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro.
Nel caso di una denuncia o segnalazione potranno vedere le immagini solo il pubblico ministero o la polizia giudiziaria su delega. La presenza di sistemi di videosorveglianza inoltre dovrà essere segnalata a tutti quelli che accedono agli ambienti monitorati.
Il testo, che oggi sarà approvato alla Camera e che dovrà poi passare al Senato, ha messo d’accordo tutti in sede politica. La prima firmataria e relatrice della norma, la deputata di Forza Italia Gabriella Giammanco, è fiduciosa che con gli ultimi emendamenti la legge avrà un consenso bipartisan. “In commissione è stato fatto un lavoro attento, nato da un confronto reale con le forze politiche, e anche lunedì durante la prima lettura ho avuto riscontri positivi. Non ci sarà nessuna delle misure osteggiate dal Pd e dai 5Stelle, nessuna app per controllare a distanza, soltanto norme utili per regolamentare quanto alcuni asili privati già fanno e soprattutto per velocizzare le indagini delle forze dell’ordine in caso di segnalazione di reato. Ci sono garanzie per i genitori e per gli operatori, perché stillicidi come quelli degli indagati di Rignano non si verifichino più, e le accuse infamanti possano cadere subito. Per me è una grande soddisfazione, la fine di una battaglia personale cominciata nel 2008”.
Con le nuove norme, secondo i legislatori, fatti come quelli accaduti fino allo scorso agosto nell’asilo nido del quartiere Bicocca di Milano si potranno accertare molto prima. In quel caso, i carabinieri hanno installato le telecamere per cogliere in flagranza di reato le aguzzine, dopo la segnalazione fatta da due ex collaboratrici dell’asilo. Con la nuova legge, se la struttura della Bicocca avesse investito nei sistemi di controllo, il pubblico ministero avrebbe potuto vedere subito le percosse ai bambini di pochi mesi.