La crisi della castagne è ancora nel vivo. L’attacco violento del cinipide ha prodotto danni enormi, contrastati dai lanci massicci dell’antagonista naturale del terribile insetto originario della Cina. Coldiretti Campania ha chiesto alle Istituzioni di non abbassare la guardia inviando un documento all’attenzione di Maurizio Petracca, presidente della Commissione regionale Agricoltura. Nella nota di Coldiretti, firmata dal presidente Gennarino Masiello, oltre al punto sullo status quo sono contenute proposte operative che la Regione Campania potrebbe agevolare per dare respiro ai castanicoltori.
La coltivazione del castagno da frutto – si specifica nel documento Coldiretti – costituisce una delle principali fonti di reddito di molte aree montane delle province di Avellino, Caserta e Salerno.
“Il castagno – spiega Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania – riveste una rilevanza economica e sociale notevole in molte aree collinari e montane, dove svolge un ruolo fondamentale anche per il presidio del territorio e per la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico. Prima della crisi del cinipide, che ha decimato i raccolti, oltre il 50% della produzione potenziale nazionale di castagne era campana. Per tornare alle quantità precrisi occorre affrontare i tempi necessari affinché la lotta biologica produca i suoi effetti”.
Coldiretti ha affidato al presidente Petracca otto proposte per gestire un problema ancora in fase acuta, che nel 2015 ha visto una timida ripresa. Anzitutto si chiede di attivare la misura 4 del PSR 14/20, dando priorità alle aziende castanicole negli investimenti agronomici. Sempre sulla nuova programmazione si chiede di attivare a stretto giro le misure 5, 1 e 2, relative rispettivamente a ripristino del potenziale agricolo danneggiato da calamità naturali, al trasferimento di conoscenze e ai servizi di consulenza. Inoltre si propone di attivare la misura 16.6 che agevola la produzione di energia rinnovabile da biomassa. Ancora, si chiede di concludere a breve le istruttorie per le calamità 2012 e 2014 a valere sul decreto legislativo 102. Coldiretti Campania propone anche di avviare l’iter per una nuova legge regionale sulla castanicoltura, che regolamenti le buone pratiche agronomiche, e fa appello alla Regione affinché solleciti il Ministero nella classificazione definitiva del castagno come essenza forestale o frutticola.