Brillante operazione del Reparto di Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi, il quale nella mattinata di ieri 15 ottobre, ha sventato un tentativo di introduzione di sostanza stupefacente all’interno del carcere. A darne notizia è il Segretario Generale Regionale della Uil Pa Polizia Penitenziaria Domenico De Benedictis. Gli agenti del reparto colloqui nel corso dei controlli, finalizzati al contrasto dell’introduzione di sostanze stupefacenti, hanno rinvenuto circa 140 grammi di hashish, e 4 5 dosi tra cocaina e marjuana abilmente occultata da una donna, familiare di un detenuto, nelle parti intime. La sostanza era talmente ben occultata che il cane dell’unità cinofila si è solo soffermato. Questa cosa ha destato non pochi sospetti al personale operante ai colloqui, i quali, insospettiti dall’atteggiamento nervoso della donna hanno intensificato i controlli sulla stessa e da lì il rinvenimento. Successivamente controlli più accurati sono stati estesi anche ad altri familiari di detenuti che viaggiavano nella stessa autovettura, sempre ottenendo risultati positivi. I tre individui, originari del napoletano, sono stati arrestati in flagranza di reato, e su disposizione della procura della Repubblica, sono stati associati presso la casa circondariale avellinese. Ancora una volta, continua il segretario De Benedictis, si è evitato che la droga arrivasse ai detenuti, ma questo solo grazie alla professionalità, all’oculatezza del personale in servizio ai colloqui ai quali, mi voglio augurare che il Direttore e il Comandante proporranno per una “Lode ministeriale”. Questo fatto inoltre ci porta ad una riflessione che vede coinvolta la struttura carceraria santangiolese. Il carcere, forse uno dei pochi in Italia con 5 lavorazioni e con ampie offerte trattamentali e lavorative, sembra che ultimamente vengono assegnati detenuti, trasferiti da altri istituti per motivi di ordine e sicurezza. Tutto questo è in netto contrasto con l’impronta trattamentale che le istituzioni hanno voluto dare al carcere sin dall’apertura, quindi sarebbe auspicabile, da parte degli organi competenti di valutare attentamente le assegnazioni dei detenuti su Sant’Angelo al fine di portare avanti la positiva esperienza sinora riscontrata.