Sono diminuiti del 58% i roghi tossici che appestano l’aria dei Comuni ad Est di Napoli: è quanto emerge dal report sui tre mesi di attività coordinate dal vice prefetto Filippo Romano, incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi della regione Campania.
Da luglio ad ottobre di quest’anno le operazioni di II livello condotte da Polizie Locali, Esercito Italiano con il supporto di esperti dell’Agenzia di Sviluppo dell’area nolana che ha messo in campo gli ecodroni sono aumentate del 50% ed hanno prodotto la drastica diminuzione dei roghi. Le iniziative di controllo hanno inoltre consentito di effettuare numerosi sequestri e di elevare sanzioni per 380 mila euro.
“Un segnale incoraggiante che premia – sottolinea il maggiore Emiliano Nacar, comandante delle polizia locale di Marigliano e referente per l’area ad Est di Napoli delle iniziative che fanno capo al commissariato anti roghi – lo straordinario sforzo dei caschi bianchi dell’intero circondario e del contingente dell’Esercito Italiano a tutela della salute dei cittadini e della legalità sui territori. Determinanti per il raggiungimento di un obiettivo non scontato in un terra martoriata come la nostra sia le segnalazioni dei cittadini che il supporto dei volontari di protezione civile”.
Più in generale, per il monitoraggio ed il contrasto del fenomeno dei roghi di rifiuti si é rivelato strategico l’esclusivo algoritmo elaborato dall’ufficio tutela ambientale dell’Agenzia di Sviluppo in grado di stabilire l’indice di rischio incendio e di pericolosità dei rifiuti rilevati dagli ecodroni che, grazie all’ausilio della telecamera termica, sono in grado di rilevarne presenza e natura non solo in superficie ma anche sotto terra.
“Il protocollo che abbiamo messo a punto – spiega Vincenzo Caprio, amministratore unico dell’Agenzia di sviluppo dei Comuni dell’area nolana – rappresenta uno strumento prezioso non solo ai fini del censimento delle zone a rischio, ma anche a quelli investigativi perchè i dati che elaboriamo con i nostri sofisticati software possono fornire alle forze dell’ordine la fotografia nitida dello stato dei luoghi e dei movimenti che li hanno interessati nel corso degli ultimi dieci anni”.