Il 16 maggio avevano fatto irruzione all’orario di chiusura in un negozio di casalinghi di Ottaviano e minacciando con un’arma il titolare lo avevano rapinato dell’incasso e dello smartphone. Poi la fuga, in sella a uno scooter rapinato a Scampia.
Il 19 maggio avevano rapinato un negozio di casalinghi di San Gennaro Vesuviano. Anche stavolta in chiusura, con i volti travisati e minacciando il titolare con un’arma, riuscirono a portare via l’incasso e a darsi alla fuga su uno scooter dal precedente. Ancora il 19 maggio, a San Giuseppe Vesuviano, il raid in un negozio di abbigliamento proprietà di cittadino cinese. Stesso copione: rapinato l’intero incasso.
La sera dello stesso giorno, a San Giuseppe Vesuviano, ancora una volta entrarono in un negozio di abbigliamento e minacciarono il titolare con una pistola portando via 500 euro.
Il 22 maggio a Terzigno, mascherando l’identità con un passamontagna rapinarono il titolare di un negozio di casalinghi arraffando tutto l’incasso.
Indagini incrociate dei carabinieri di Ottaviano, Terzigno, Torre Annunziata, Melito e San Gennaro Vesuviano incentrate sull’analisi dei sistemi di videosorveglianza e sulle dichiarazioni dei testimoni hanno portato al fermo per rapina aggravata dei 2 malfattori.
Sono Gaetano Largizione, un 33enne di Ottaviano e Alessandro Sinagra, un 39enne di Melito, entrambi già noti alle forze dell’ordine.
Si sta approfondendo la loro posizione per la rapina a un 33enne di Scampia a cui, con la minaccia di una pistola, portarono via il ciclomotore poi usato nei raid.
La perquisizione a casa di largizione ha portato al rinvenimento e sequestro dello scooter, del casco e degli indumenti indossati durante i colpi.
La punto usata per la rapina a Scampia è stata invece sequestrata nel momento in cui i 2 sono stati fermati dai militari lungo la strada statale del vesuvio.
In quella circostanza una pattuglia di carabinieri aveva riconosciuto largizione grazie a un tatuaggio tribale.
Da quel momento era iniziata la catena di accertamenti che ha portato ai fermi, convalidati dal giudice, che ha disposto la custodia in carcere dei 2.
Sinagra, irreperibile dal 18 dicembre 2015, è stato notificato anche un ordine di carcerazione dell’ufficio di sorveglianza di lecce in forza del quale dovrà espiare 2 anni di reclusione per rapina.