«Ho letto con sgomento le parole di apprezzamento del presidente del Consiglio Matteo Renzi nei confronti del governatore uscente Stefano Caldoro. Da candidato nella lista “De Luca Presidente” sono convinto che bisognerebbe mettere un po’ di ordine nelle idee. Non le mie che sono abbastanza chiare, ma in quelle di questa coalizione. Non bastasse la polemica, giusta e fondata, sulla qualità delle liste collegate e anche di partito, perché anche nel Pd campano ci sono nomi non proprio immacolati, adesso ci troviamo di fronte a elettori che ci chiedono chi sia il nostro candidato presidente». E’ netta la posizione di Francesco Todisco rispetto alle dichiarazioni rilasciare dal premier Renzi sugli “impresentabili” inseriti nelle liste a sostegno del candidato alla presidenza regionale Vincenzo De Luca. «Non possiamo tenere separate le due questioni: da un lato gli impresentabili, dall’altro la necessità di chiarezza politica. Non posso accettare che addirittura il presidente del Consiglio elogi il buon governo del presidente della Regione uscente, quando noi sul campo stiamo perdendo la voce a spiegare perché i trasporti non funzionano, perché la sanità è ridotta ai minimi termini, perché non esiste una politica industriale e di sviluppo, perché in Campania abbiamo il più alto tasso di disoccupazione giovanile».
«Anche io sarei un “impresentabile” – aggiunge Todisco -. Lo sono stato per il mio partito, in quanto portatore di idee diverse. E i portatori di idee diverse vivono un brutto momento nel Partito Democratico a tutti i livelli, tra quanti aleggiano una scissione e tra quelli che minacciano epurazioni».
E a chi gli chiede come faccia ad appoggiare Vincenzo De Luca e il Pd, il candidato nella lista “Per De Luca Presidente” risponde: «Come si fa a stare con De Luca e come si fa a stare con il Pd? Io non so se starò sempre dalla parte di De Luca. Condivido alcune sue idee, altre un po’ meno, altre decisamente no. E allo stesso modo del Partito Democratico condivido alcune idee, altre un po’ meno, altre decisamente no. E dovrei rinunciare? Dovrei andarmene? Dovrei smettere di lottare perché nelle liste ci sono impresentabili? Ebbene, no. Ho tutto il diritto di candidarmi, di sperare di essere eletto e di far valere le mie “impresentabili” idee».