In tre giorni poco più di mille persone hanno donato oltre 24mila dollari, permettendo così di raggiungere la somma per dare una degna sepoltura a Daine Grey, studente transgender di 22 anni dell’Università di San Francisco, morto suicida il 2 luglio. Per più di 10 giorni il suo corpo non era stato reclamato da nessuno, neppure dalla famiglia. Così si sono mossi rappresentanti della comunità Lgbt della città, che hanno avviato anche una raccolta fondi per i funerali con il tam tam sui social. Daine, che da poco aveva fatto outing, si sarebbe tolto la vita perché in crisi per la chiusura estiva del centro aiuto del campus.
Gli amici, compagni di studio e la comunità Lgbt di San Francisco sono rimasti sorpresi per il gesto di Daine e sono convinti che la tragedia poteva essere evitata con più attenzioni e risorse. Dal piccolo centro aiuto del campus, Lady Katerina, la consulente che ha organizzato il crowfunding per i funerali, ricorda il recente outing di Daine e il valore di quel luogo all’interno dell’università. “Daine passò, sopratutto nell’ultimo semestre, dall’essere timido ed emarginato, incapace di costruire relazioni e amicizie, all’aprirsi e parlare”, ha ricordato. Ma la chiusura estiva di quel punto di riferimento, ha lasciato Danie senza un posto dove andare. Proprio dopo il suo suicidio, sono stati resi disponibili servizi di supporto per gli studenti del campus, con nuovi orari pubblicati anche sulla pagina Facebook dell’università. Tolte le spese per le esequie, il resto delle donazioni sarà destinato al Queer Resource Center e all’ente non profit del City College per sensibilizzare studenti e docenti intorno alla realtà queer e trans.