Dopo la puzza che per alcuni giorni ha interessato l’area di Tufino e i comuni circostanti, dal vicino Stir, ancora veleni nell’area questa volta a causa di un incendio presso la Cava Campo Galeota. Questa mattina intorno alle 11,30 un incendio ha interessato parte del terreno dove un tempo c’era la Cava, oggi invece è diventatauna discarica abusiva con rifiuti di ogni genere. Sono intervenute due unità dei Vigili del Fuoco che hanno spento il rogo e che purtroppo ha sprigionato nell’area una coltre di fumo e diossina.
Il Comitato Salute Pubblica Tufino, dopo l’incendio della cava Campo Galeota in via palazzo dei conti a Tufino dell’estate del 2017, ha costretto l’amministrazione Ferone a riconoscere la propria competenza e ad applicare l’ordinanza di recinzione e bonifica dell’area. “Siamo stati costretti ad andare davanti al TAR per questo. Ma la beffa è che il Comune non ha eseguito immediatamente i lavori dopo la sentenza come abbiamo chiesto anche in consiglio comunale ed io – afferma Nicola Di Mauro consigliere di opposizione – e Pasquale Alfieri del gruppo Lista Civica per Tufino, e dall’avvocato Felice Petillo del Comitato Salute Pubblica Tufino con relative diffide. Qualche giorno fa l’ex assessore Genovese è stato sorpreso a sversare rifiuti in quell’area, fatto scandaloso. Il Sindaco gli ha tolto le deleghe ma questo non risolve minimamente il problema che è politico ed ecologico. Non fare la recinzione e non fare la bonifica ha significato, oggi, l’ennesimo incendio con relativi fumi e veleni. E l’amministrazione è colpevole oggi perché è da due anni che deve fare un intervento al quale è stata costretta anche dal giudice ma niente si è mosso. Questa è la cura che Ferone ha per il territorio. Nell’area dello STIR intanto il traffico degli autocompattatori rilascia un puzzo tremendo che arriva fino ai comuni del mandamento e affligge soprattutto gli schiavesi. A Contrada Cesina l’area delle fabbriche è ancora una volta invivibile. Insomma Tufino sembra costretta da sempre e ancora oggi in un dramma ecologico. L’amministrazione Ferone non se ne accorge nemmeno e resta a guardare nonostante le pesanti responsabilità”- conclude Di Mauro.