di Felice Siniscalchi
Da donna a uomo, da uomo a donna: a volte la trasformazione è davvero sorprendente. Dietro i sorrisi e la posa ci sono storie di sofferenza e lotta per l’affermazione della propria identità. Al di là della bellezza fisica, le immagini testimoniano la transizione riuscita di persone che hanno ottenuto un corpo che finalmente li rappresenta. Quella che vi raccontiamo oggi è la storia di Andrea, nata donna circa 40 anni fa, battezzata Filomena, all’età di 8, 9 anni incomincia a rendersi conto di trovarsi in un corpo sbagliato, che non gli appartiene. La sua vita va avanti così fino a quando non decide di liberarsi di questo aspetto in cui non si riconosce per entrare in quello che più gli appartiene: essere un uomo.
Andrea Galeotalanza oggi vive a Tufino, piccolo centro dell’area nolana a confine con la bassa Irpinia, svolge un’attività lavorativa che gli da tante soddisfazioni, è infatti un valido consulente finanziario.
Nasce il 19 febbraio del 1978 da una famiglia tranquilla e rispettata nel centro del nolano, la sua è stata un’adolescenza tormentata poi all’improvviso la luce, la possibilità di arbitrare il corpo desiderato, la rinascita. Oggi ha voluto raccontare ai lettori di Bassairpinia.it la sua storia, un modo di uscire allo scoperto e non nascondersi dietro inutili pregiudizi.
I genitori nel momento in cui sono venuti a conoscenza della volontà della figlia, dopo un primo sbandamento hanno dato il massimo supporto e grazie a ciò oggi Andrea a 39 anni, è un ragazzo estroverso, solare, stimato e soprattutto molto corteggiato dalle donne. In questa intervista emana un appello a tutte quelle persone che per colpa dei pregiudizi non riescono ad affrontare la realtà dell’omofobismo “ognuno nel rispetto degli altri e di se stessi deve scegliere la sua vita. Bisogna avere il coraggio delle proprie azioni”, afferma Andrea.
Ma a che età ha deciso di “transitare” verso l’altro sesso? Ho preso la decisione intorno a 35 anni dopo aver scoperto l’esistenza che a Napoli alla clinica Posillipon ciò era possibile e qui ho compiuto i primi interventi. Ho intrapreso un percorso di psicoterapia che è durato qualche anno. I primi incontri, a cadenza settimanale, si incentravano per capire perchè ero lì e assieme ai psicologi abbiamo ripercorso la mia vita. Da questi incontri è uscito fuori che ero pronto per il “passaggio”. Così la relazione dei psicoterapeutiche è stata passata all’endocrinologo, che in concomitanza con un ginecologo ha elaborato la terapia ormonale.
In che cosa consiste la terapia? Fondamentalmente in iniezioni di testosterone, l’ormone presente soprattutto nell’organismo dell’uomo che è deputato allo sviluppo degli organi sessuali e dei caratteri sessuali secondari, come la barba, la distribuzione dei peli, il cambio del timbro della voce e la muscolatura. Con l’uso del testosterone si realizza l’allungamento e rigonfiamento del clitoride, che diventa a tutti gli effetti un piccolo pene. Poi un intervento di metoidioplastica , che consiste di liberare il clitoride dai tessuti in eccesso e nell’allungamento dell’uretra per urinare in piedi.
Come ti senti ora? Meglio, molto meglio. Adesso mi sento pronto di affrontare il futuro, dopo essermi sentito per anni svantaggiato, oggi ho una compagna da circa 5 mesi e una storia di 5 anni finita. Sono felice di essere quello che sono, voglio sposarmi e aver un figlio.
Grazie Andrea, annunciamo anche che nei prossimi giorni avremo una puntata speciale in diretta web dove racconteremo davanti alle nostre telecamere tanti altri aspetti della tua vita e del tuo futuro. Grazie a te per aver accolto il mio invito.