Tufo e la vendemmia: vi spieghiamo come nasce il Greco. Rino Verosimile, presidente della Pro Loco, ci racconta la “Festa della Vendemmia”: «Dobbiamo riscoprire le nostre origini»

Tufo e la vendemmia: vi spieghiamo come nasce il Greco. Rino Verosimile, presidente della Pro Loco, ci racconta la Festa della Vendemmia: «Dobbiamo riscoprire le nostre origini»

Tutto pronto per Domenica 11 Ottobre 2015 ore 08:00, in Irpinia è tempo di vendemmia. E’ un momento particolare nel quale si raccolgono i frutti del lavoro di mesi e si può apprezzare la natura in tutto suo splendore, cogliendo le uve cariche del nostro sole e sazie della nostra terra. Per celebrare lo storico rito e per elogiare le eccellenze eno-gastronomiche del nostro territorio, le campagne irpine di Tufo hanno organizzato un giorno dedicato alla riscoperta delle antiche tradizioni contadine: “La festa della Vendemmia”.

Abbiamo incontrato Rino Verosimile, presidente della Pro Loco Tufo, che ci ha parlato della Festa al suo secondo appuntamento.

Ciao Rino, raccontaci un po’ come nasce la festa e qual è il vostro intento. «Siamo orgogliosi di confermare per il terzo anno questo appuntamento legato al territorio. Siamo già alle 200 prenotazioni e questa forte partecipazione non può non essere motivo di orgoglio per noi organizzatori. La festa della Vendemmia non è soltanto legata alla valorizzazione delle eccellenze vinicole, ma vuole anche essere occasione di avvicinamento dei cittadini alle proprie origini».

Come vuole collocarsi la festa rispetto al più noto appuntamento del Greco Festival? «Bisogna comprendere quanto sia importante valorizzare un intero territorio e creare un circuito in grado di far apprezzare le eccellenze che rendono grandi le nostre terre. Il nostro vino e le nostre etichette sono senza dubbio motivo di vanto, ma dobbiamo risvegliare l’interesse non soltanto verso il prodotto finito, ma anche verso quei processi così antichi e preziosi che in sé recano il segreto e la storia dei nostri vini. E’ il momento di capire quale lavoro ci sia dietro la produzione del Greco di Tufo».

Ci illustri il programma? « Ci incontriamo alle 8.00 in Piazza Gramsci per la colazione del contadino e poi via per un tuffo tra i vigneti e piccola “lezione” sulle viti, sulla terra e sui metodi di coltivazione delle vigne. E’ un piccolo incontro cui teniamo molto in quanto è l’occasione per far scoprire anche a giovani e giovanissimi tradizioni ormai dimenticate. La festa proseguirà in paese dove ci sarà una sfilata in onore dell’ Aminea Gemina che culminerà con la doverosa benedizione del parroco don Fabio Zollo sulla prossima annata. Nel pomeriggio l’evento avrà il momento più caratteristico: la pigiatura del vino a piedi nudi per la trasformazione dell’uva in mosto. Tra balli e canti sarà senz’altro un momento di grande convivialità che coinvolgerà l’intera comunità».

Quale affluenza è prevista per questa seconda edizione? «Come ti dicevo siamo già alle 200 prenotazioni e calcoliamo di superare le 300 presenze con la partecipazione degli abitanti dei paesi limitrofi. Lo scorso anno grazie al contributo di tutti i partecipanti siamo stati in grado di produrre autonomamente ben 300 bottiglie che verranno messe all’asta durante questa edizione. Un risultato che ci sprona a far sempre meglio».

Grazie mille.

«Grazie a te».