Il freddo che in queste ore sta colpendo la Turchia sta mettendo a rischio la produzione di nocciole per la prossima stagione. Le piante già in fiore, con le temperature sotto zero e la neve che cade al di sopra dei 600 metri (si tenga presente che i noccioleti in Turchia sono situati in gran parte nelle aree montane), sta mettendo a rischio la stagione e gli “agricoltori” cercano come possono per attenuare il freddo nei loro campi. Come se non bastasse già l’aflatossina, di cui le nocciole turche sono ben fornite, si usano mezzi da terzo mondo, bruciando copertoni altamente inquinanti. Se questi sistemi si utilizzassero in Italia scatterebbe l’arresto. I nostri agricoltori qui in Italia si devono attenere a disposizioni particolarmente rigorose nel coltivare i noccioleti, con elevati costi di produzione, per poi al momento della vendita, ricevere un prezzo inferiore rispetto a quelle turche. Tutto ciò deve far riflettere una categoria che oggi è manovrata dai grossi industriali.