I Buoni Vacanza erano dei contributi statali per andare in vacanza solo nei periodi di bassa e media stagione. Furono introdotti in Italia nel 2010, sull’esempio di altri paesi europei (in Francia gli “Chèque Vacance”) e sospesi dal governo Monti nel 2012. Dovevano essere riattivati nel 2013, come si legge ancora nel sito ufficiale (gennaio 2016). I Buoni Vacanze avevano lo scopo di permettere alle famiglie con basso reddito di andare in vacanza usufruendo di un contributo statale tra il 20 ed il 45%.
“Con il collasso del settore turistico e la minor capacità di spesa in particolare per le famiglie a basso reddito e pensionati” – sostiene Pino Vitale Presidente Consiglio Nazionale CTA – “va assolutamente accolta e rilanciata la proposta del Mise dell’introduzione del Bonus Turismo. Uno tra gli altri strumenti da mettere subito in campo per essere pronti alla ripresa dell’auspicato ritorno alla normalità, per favorire l’accesso alla vacanza e riqualificare la qualità della vita dei cittadini e insieme a rilanciare il settore turistico italiano. Dopo mesi di austerità e confino delle persone è proprio grazie alla possibilità di usufruire della vacanza e della pratica turistica che si può offrire respiro in termini di benessere sociale e culturale. L’invito è di accompagnare in modo strategico il Bonus Turismo anche per misure di sostengano e rilancio della domanda estera per il turismo italiano, nel quale anche la nostra associazione nazionale, capillarmente diffusa in tutta Italia e radicata sul territorio con le esperienze associative delle Acli, può dare il proprio contributo per una azione di sistema e di qualificazione della proposta turistica per la ri-scoperta e rilancio delle nostre unicità locali nazionali”.
Lo strumento della defiscalizzazione più volte sostenuta dal Centro Turistico Acli – afferma Luigi Salvati Presidenza Nazionale CTA- in particolare per il turismo sociale delle famiglie, anziani e persone con disabilità, è la misura giusta da sostenere con forza in tempi rapidi.