C’è una schiera silenziosa di eroi e combattenti che lotta in prima linea per contrastare il Covid-19. Hanno impressionato, commosso, sensibilizzato l’opinione pubblica le immagini di medici e infermieri stremati a causa di turni massacranti. Oltre ai medici e sanitari ci sono loro, i dipendenti dei supermercati, alimentari, farmacie che l’emergenza Coronavirus blocca a lavoro, con turni serratissimi, in alcuni casi disumani. I dipendenti di molti supermercati, anche delle nostre parti, come i medici, sono in prima linea, anche loro garantiscono un servizio essenziale, ovvero permettono a noi di approvvigionarci del necessario per mangiare mentre stiamo tranquillamente a casa lontano dai rischi del contagio. Dopo quasi 15 giorni di duro lavoro, da quando tutta l’Italia è diventata zona rossa per colpa del Covid-19, anche loro iniziano ad avere paura, ma soprattutto sono stanchi di reggere un ritmo del genere. Il governo ha invitato i datori di lavoro a favorire la modalità smart working, ma in tanti ne sono impossibilitati. Quindi i gestori dei supermercati dovrebbero cercare in questa fase di alleggerire i turni dei propri dipendenti con orari meno pesanti anche assumendo nuovi addetti, dando qualche riposo in più viste le precarie condizioni in cui si lavora, soprattutto per il nemico più grande da tenere lontano: la paura.
Dopo gli assalti ingiustificati dei giorni scorsi tutti sanno che i supermercati resteranno sempre aperti. I clienti vengono fatti entrare a turni, i gel disinfettanti per le mani sono sempre presenti, guanti e mascherina sono caldamente consigliati. Ma i dipendenti incominciano a risentire dello stress e soprattutto della massima attenzione che devono tenere, per le dovute precauzioni imposte dalle ordinanze. Continuano a ricordare ai clienti che bisogna rispettare il metro di distanza, ma molti sono ancora troppo disattenti: camminano vicini, troppo vicini, e loro dietro le casse sono immobili, impossibilitati a difendersi da possibili attacchi del virus.
Come medici e infermieri, questi dipendenti sono dei piccoli, grandi eroi, i quali quotidianamente aprono e gestiscono i loro negozi, dove la gente non manca mai. Eppure loro non si sentono eroi: “Siamo solo persone responsabili. Sappiamo di fornire un servizio essenziale per tutti i cittadini, quindi lo facciamo. Però ci sentiamo esposti al contagio, ci hanno detto alcuni di loro.