di Lucio Ianniciello
Questa mattina è stato presentato in videoconferenza stampa tramite la piattaforma Zoom il nuovo allenatore dell’Avellino Piero Braglia che esordisce così: “Spero di fare il meglio, mi dispiace per questa tipologia di presentazione, meglio le persone dal vivo”. La scelta di Avellino per il 65enne tecnico grossetano: “Mi è piaciuto il presidente, i suoi modi, si pone bene ed è una persona semplice oltre al fatto che conosco Di Somma”. Staff e obiettivi: “Questa è una piazza difficile ma conta il campo. Ci vogliamo migliorare visto che quando il campionato si è fermato l’Avellino era a 29 punti dalla capolista Reggina. La squadra sarà totalmente rinnovata, dobbiamo essere bravi a scegliere. De Simone sarà il secondo, Natalino preparatore atletico e Pagotto preparatore dei portieri”. I giovani saranno importanti in questo Avellino, Braglia precisa: “Qui ci sono pretese calcistiche ed è giusto, il presidente vuole i giovani ma dovremo puntare su coloro che hanno già alle spalle campionati di C. Il progetto mi piace”.
Nell’allenatore toscano si intravede lo stile Mazzone, un calcio fatto di temperamento. “Orgoglioso di essere accostato a Mazzone, sono stato con lui”. La pressione ad Avellino non mancherà: “Un piacere allenare in piazze così”. La prossima C e il ritiro, già ieri visionata Sturno: “Ci sarà il Palermo, speriamo di non avere il Bari. Il girone C è il più difficile, in particolar modo dal punto di vista ambientale. A Sturno il campo è bellissimo, spogliatoi da pulire. Speriamo di essere in ritiro dal 13 agosto”. Il contratto e il contatto con la società biancoverde: “Faccio sempre annuali, anche in questa occasione. I pluriennali non mi piacciono. La trattativa è durata poco, si è chiuso nel giro di una settimana. C’è stato qualcun altro che mi ha cercato ma sono cose normali nel calcio. Mi ha contattato Di Somma, poi sono stato richiamato, ci siamo incontrati e al quarto-quinto contatto c’è stato l’ok”.
La rosa: “Sarà di 22-23 giocatori, con le coppie per ruolo in modo che nessuno abbia la sicurezza di giocare”. I ricordi di Avellino del Braglia avversario: “Quando sono venuto qui le ho sempre buscate, anche fisicamente. C’era Di Somma che non faceva complimenti (ride). Spero di avere fortuna”. Parole sull’ultimo Avellino: “Di Somma e Capuano hanno fatto bene tra tante difficoltà”. Il peso del ds nella scelta della piazza irpina: “Determinante, il mio nome l’ha fatto lui”. Non solo punte che la mettono dentro per l’esperto tecnico: “La fortuna della squadra dipende dalla compattezza, poi servono i gol e io di attaccanti forti ne ho avuti tipo Corona, Sau”.
Il modulo, tema anticipato da una dichiarazione netta: “Io alleno per salire di categoria. Il modo di giocare non è né il 3-5-2 e né il 4-3-1-2. È quello che ho fatto a Castellammare il secondo anno che sono stato lì. Poi dipende dalle caratteristiche dei giocatori, i moduli contano fino ad un certo punto. Un’idea ce l’abbiamo”. Cosenza croce e delizia, dall’esaltante promozione dalla C alla B all’esonero nel campionato cadetto: “Giusto che cambiassero ad un certo punto quest’anno. In C c’è stato un miracolo del gruppo, sono arrivato che la squadra era penultima. Nei play off tanta convinzione, noi in Ferrari e gli altri in lambretta”. Una considerazione sul calcio in tempo di Covid: “Non mi piace giocare senza pubblico, spero che le cose cambino”. La C dovrebbe cominciare il 27 settembre: “Abbiamo tempo per non sbagliare. Faremo le cose con calma”.