Il momento non è dei migliori. Purtroppo la positività al Covid-19 mi costringe, mio malgrado, lontano dalla squadra. Negli ultimi giorni ho visto sui social, sentito in trasmissioni e letto sui giornali tante, troppe cattiverie ed inesattezze nei confronti della famiglia D’Agostino, del sottoscritto, dello staff tecnico, della squadra e di tutti i collaboratori che ruotano intorno alla società e, dunque, nei confronti dell’Avellino.
Per questa ragione ritengo opportuno intervenire con la presente nota per precisare alcuni aspetti che considero rilevanti, anzi fondamentali. In primis, sottolineo che l’unico responsabile delle scelte tecniche, a partire da quella di riconfermare Piero Braglia, per il quale nutro piena fiducia, è il sottoscritto e nessun altro. Mi ritengo fortunato in questo, perchè la famiglia D’Agostino mi ha dato carta bianca e pieni poteri affinchè potessi mettere in piedi il progetto tecnico che avevo in mente.
Con l’allenatore abbiamo scelto i calciatori, con calma ed attenzione, per creare qualcosa di diverso ed alzare l’asticella rispetto allo scorso campionato nel quale già avevamo fatto tanto. Sono soddisfatto dell’organico che abbiamo allestito. Ho fiducia in questi ragazzi e sono convinto che questo momento “negativo” passerà presto.
Probabilmente è proprio la fiducia che in questo momento manca. Fiducia ed unità. A malincuore oggi riscontro un ambiente frammentato. Tutti giudicano, pochi sostengono. La critica è sempre legittima in ogni ambito, compreso nel calcio ma quando si critica a prescindere, probabilmente in maniera strumentate, per distruggere e non per costruire, non ci sto.
Avellino è la mia seconda casa, la maglia biancoverde la mia seconda pelle. Conosco benissimo questa realtà, o meglio credevo di conoscerla, perchè oggi non la riconosco più.
Quella squadra che tutti ricordano, quella dei tempi della serie A per intenderci meglio, era un gioiello per tutti e guai a chi la toccava! Oggi, invece, in alcuni momenti avverto come la sensazione che qualcuno spera che le cose vadano male per dire: “Avete visto? Avevo ragione!”. Non è così che si va avanti. Non è così che si cresce. Non è così che si vince!
Il mio non è soltanto uno sfogo, ma un appello a ritornare quelli di una volta. Quelli che amano la propria squadra a prescindere. La sostengono in ogni momento e la proteggono. Se i risultati e gli obiettivi non si raggiungono è giusto anche criticare e contestare ma non dopo tre giornate, non dopo aver raggiunto la semifinale playoff nello scorso campionato.
Mi auguro che con l’arrivo della prima vittoria questo spiacevole clima sparisca cosicché possiamo iniziare di nuovo a remare nella stessa direzione, nell’interesse esclusivo del nostro amato Avellino. Forza Lupi Sempre!