Non c’è più nessuna regione italiana tra le 100 più competitive d’Europa. Lo attesta l’Indice di competitività regionale 2013 del quale la Commissione europea ha pubblicato una bozza lo scorso 5 agosto in attesa della versione definitiva attesa non prima dell’autunno. La prima edizione della classifica delle regioni europee più competitive risale al 2010 e, dallo studio preliminare di questa seconda edizione emerge che l’area più forte economicamente dell’Unione, la cosiddetta “blue-banana” che collegava la regione della grande Londra alla Lombardia passando per il Benelux e la Baviera, non compare nell’attuale mappa o, meglio, non compare nella sua forma completa in quanto lascia fuori la parte settentrionale dell’Italia.
Declassamento per la Lombardia – In particolare, proprio la Lombardia, sola regione italiana inclusa tra le 100 regioni più competitive d’Europa nel 2010, slitta ora al 128mo posto. Rispetto al 2010 la Lombardia risulta aver perso ben 41 posti, ma il paragone rispetto a tre anni fa – come spiegano gli autori dello studio – risulta in parte compromesso sia dall’ingresso della Croazia (con due regioni in più) nell’attuale classifica, sia dalle variazioni di natura tecnico-amministrativa intervenute, tra il 2010 e il 2013, nella definizione della geografia regionale europea (principalmente fusioni di regioni). In ogni caso, la regione olandese di Utrecht, si conferma regione più competitiva d’Europa, seguita da greater London (GB); Berkshire-Buckinghamshire-Oxfordshire (GB) e Stoccolma (Svezia).
Campania fanalino di coda – La classifica è stata stilata tenendo conto di diversi fattori: istituzioni, stabilità macroeconomica, infrastrutture, sanità e istruzione di base. Nessuna delle regioni italiane è stata promossa a pieni voti in almeno uno di questi capitoli. Scorrendo l’elenco si trovano tutte nella parte bassa della lista. Sardegna (222), Campania (217) e Molise (201), hanno ottenuto risultati paragonabili a quelli raggiunti dalle zone più depresse est europeo. Punteggi migliori, ma comunque preoccupanti, per le altre. Dopo la Lombardia, al 141esimo posto si trova l’Emilia Romagna, al 143esimo il Lazio, al 145 la Provincia autonoma di Trento, e poi ancora la Liguria (146), il Piemonte (152), il Friuli (157), il Veneto (158), La Toscana (160), l’Umbria (167), la Provincia autonoma di Bolzano (173), le Marche (177), la Valle d’Aosta (178) e l’Abruzzo (187).