Fino al 30 Settembre nella chiesa di Santa Caterina a Formiello, di fianco il Lanificio, zona Porta Capuana, è possibile visitare l’installazione dell’artista newyorchese Laurie Anderson, un’artista a 360°, scrittrice, musicista e donna di Lou Reed, con cui si era sposata nel 2008. Se si pensa al fatto che Lou Reed, ai tempi dei Velvet Underground, frequentava i party di Andy Warhol, non ci può risultare così poco familiare il fatto che musica e arte moderna s’intreccino, che Laurie Anderson sia un’artista di fama internazionale e che la sua installazione nel chiostro di Santa Caterina a Formiello sia un vanto per la città di Napoli.
Il titolo è The Withness of Body, un insieme di immagini oniriche, che prendono spunto dai sogni o forse da alcuni incubi in bianco e nero, ricorrenti sono le figure dei cani, ai quali Laurie Anderson è profondamente affezionata. Laurie in quest’opera immagina di partorire il suo cane in una serie di dipinti accompagnati da descrizioni che sono anch’esse parte integrante dell’opera.
Il chiostro, recuperato dalla Fondazione Tramontano anche attraverso delle operazioni di crowfounding, versava prima del 2011 in stato di abbandono, danneggiato ed utilizzato abusivamente. Ma questa di Laurie Anderson non è l’unica iniziativa di respiro internazionale per Santa Caterina e il Lanificio: nel chiostro di Santa Caterina, la modella e cantante statunitense Chrysta Bell ha girato il video di All The Things, canzone scritta a quattro mani con David Lynch. Un videoclip le cui atmosfere sono molto vicine a quelle dei film del regista statunitense, come Inland Empire o Mulhulland Drive. Come le “case”, le ambientazioni di Lynch, fanno da rappresentazione del mondo interiore dei suoi personaggi, così nel videoclip di Chrysta Bell e nell’installazione di Laurie Anderson il chiostro di Santa Caterina a Formiello diventa un luogo in cui sogni ed incubi riescono a sbalzare all’interno e all’esterno della nostra realtà visibile.
Questa mostra temporanea è un esempio di un progetto di riqualifica che mira a portare diverse attività e iniziative in una zona da sempre intrisa di grande energia, storicamente sede di botteghe d’artigianato storico napoletano come il corniciaio Fiorentino lì presente dal 1936, e che ora ospita laboratori di nuovi artisti, concerti e con relativa frequenza ospiti di calibro internazionale.