Nelle settimana sanremese mi piace riportare, all’attenzione di tutti, la figura di un cantautore degli anni sessanta che tanti hanno dimenticato troppo presto: Luigi Tenco.
Stamane prendo a spunto una sua creazione canora intitolata :”Un giorno dopo l’altro, il tempo se ne va”, che calibro e faccio aderire alla situazione di tante famiglie con figli disabili, lasciati senza servizio di assistenza e tutoraggio educativo, dal consorzio afferente al piano di zona 06 di Avellino, che sui diritti dei disabili ” si mostra più cieco di me”.
Luigi Tenco nei versi della sua canzone, così scrive: “Negli occhi ci sono i sogni di un futuro migliore, che non si realizzano e l’avvenire è già passato”. Sembra proprio lo specchio della realtà di tanti centri di recupero e riabilitazione, costituiti da diverse cooperative, che hanno visto soppresso il sogno di riprendere le loro attività con pubblici finanziamenti. La composizione canora si chiude con una affermazione ineccepibile, che si attaglia all’atteggiamento del responsabile dott. A. Forte nei confronti di tante richieste:” La vita se ne va, la speranza è diventata un’abitudine ed il domani è uguale a ieri”.
Delegato alla disabilità Vincenzo Serpico