I versi del vate, continuano a girare il mondo dall’ Irpinia all’ Est Europa. “Non il possesso della conoscenza, della verità irrefutabile, fa l’uomo di scienza, ma la ricerca critica, persistente, e inquieta della verità” (Karl Popper).
“La grandezza dell’uomo si misura in base a quel che cerca, alla insistenza con cui egli resta alla ricerca” (Martin Heidegger).
Con queste due massime, il critico letterario Stefano Mangione, nella rivista “Le Muse”, apre il corposo commento, dedicato al poeta Vate, Bartolomeo-Theo Di Giovanni, dichiarando apertamente, che è fuori dubbio si tratti di poesia, ma è un poetare che connette scienza, natura, fede e amore, si è quindi di fronte ad un personaggio-poeta, eclettico, con un pathos non comune, si immerge nei vari campi del sapere, che riesce, probabilmente più di altri, a trasmutare la ricerca in versi, un cambio di espressione che non altera il significato, che è compito del lettore cercarne il principio. Egli ci consegna, trattati di scienza, filosofia, matematica, esoterismo, religione, scanditi dal ritmo poetico. I Suoi versi hanno baciato i cuori di molte nazioni, Messico, Spagna, Bielorussia, Crimea,Russia, Macedonia, Romania, ed i suoi lettori si esprimono con gratitudine verso di esso, che rimane pur sempre un animo aperto alla vita, e soprattutto, ciò che distingue il suo essere, nonostante la vasta cultura, è di essere rimasto umile Egli stesso, in diverse interviste rilasciate, ha dichiarato di essere una zolla di terra, che accoglie i semi della vita, perchè attraverso la parola, possano divenire frutti per tutti gli esseri, aggiunge Giuseppe Maggiore, direttore della rivista Amedit , che i semi del vate, talvolta sono i dolori della esistenza, che con sagacia, egli riesce a trasformare in oracoli, sì, la sua è una poetica oracolare, forse troppo
avanti per questa epoca consumistica.
In questa sede, presentiamo il suo ultimo lavoro, tradotto anche in russo, dalla dottoressa Olga Ravchenko, dal titolo ” Alexander und Dedalus” edito da Pedrazzi, sia in versione italiana che in
versione cirillica.
Il direttore del museo di Roccarainola, dr. Carmine Centrella, ha comunicato allo stesso Di Giovanni, che la raccolta sarà presentata presso il museo stesso, medesima frase ha espresso la poetessa Stefania Russo, di Baiano, che sarebbe entusiasta di poter aprire le presentazioni proprio a Baiano, in quei luoghi cari al poeta.