Sicuramente il piano dove si svolge la nostra vita quotidiana è sempre più affollato di migliaia di immagini che ogni anno si susseguono scomparendo velocemente. Alla fine rimane poco e nulla. La scrittura del mondo è sempre meno leggibile e in questa inquieta confusione l’anima soffoca. Cercare un luogo per raccogliersi e ritrovarsi è quanto mai opportuno per rivitalizzare la propria vita interiore.
Un po’ quello che è successo al poeta calabrese Enzo Cordasco che dopo aver desiderato e sognato a lungo un viaggio a Gerusalemme, finalmente è riuscito poi a farlo. Da questa esperienza indimenticabile è nata questa raccolta di poesie, Di notte a Gerusalemme (LietoColle, 2016) …
“Ti ho visto nella luce mattinale del sole/ entrare in trionfo a Gerusalemme/ la domenica delle Palme// Ti ho visto nel rosso porpora della veste/ regalo tirato a sorte di beffa e di dileggio/ nel meriggio del giorno di Passione// Ti ho visto nel sangue dei flagelli romani/ sul far della sera del venerdì buono/ in un candido alone di tenerezza// Assaporo le icone deliranti di questa terra/ dalla Tayyelet la terrazza panoramica/ d’espressione eternamente torva //Ti ho visto nel canto dei monti di Dio nel digiuno dei monaci della Dormizione/ e ho sentito il tonfo sordo del corpo arreso.”
La poesia in questa silloge di Cordasco coglie una parola onesta nel movimento della vita passata, presente e futura, la coglie per liberare la strada a una nuova consapevolezza ,per una presa di coscienza che può solamente definirsi trascendente, spirituale.