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“Non devi aver paura l’isola è piena di rumori, suoni e dolci arie che danno piacere e non fanno male. A volte sento mille strumenti vibrare e mormorarmi alle orecchie, e a volte voci che, pur se mi sono svegliato, dopo un lungo sonno, mi fanno addormentare di nuovo. E poi, sognando, vedevo spalancarsi le nuvole e apparire ricchezze pronte a cadere su di me, così, svegliandomi, piangevo per sognare ancora”.
È da queste parole di Calibano che muove i suoi passi la nostra tempesta – spiega Massari, regista dello spettacolo – una Tempesta tutta da ascoltare, col cuore spalancato e la mente pronta a sognare quello che non vendiamo ma che forte riusciamo a sentire.
Una musica che scaccia il silenzio e conduce la Tempesta dentro le nostre orecchie. Perchè la tempesta non appartiene solo al mare, ma a tutti gli abitanti dell’isola di Prospero. Tempestoso è il suo potere. Tempestoso è il viaggio di Ferdinando per giungere all’amore mai provato prima. Tempestoso è il temperamento di Calibano e di Ariel. Tempestoso è tutto il mondo, fuori e dentro l’isola, con i suoi giochi d’amore e potere nel loro ripetersi.
E allora la corda che delimita lo spazio scenico può essere oltrepassata, la quarta parete si può rompere e la narrazione col pubblico diventa più immediata. E le domande dei personaggi diventano le domande del pubblico, cosa faremmo noi se…
Prospero, Miranda, Ariel, Ferdinando, Calibano e tutti gli altri guidano lo spettatore in questo adattamento che non tradisce il linguaggio del bardo londinese e che cerca di rispettarne parole e significati. La narrazione è quasi sempre accompagnata dalla musica: quella prodotta dai diversi strumenti suonati in scena, ma anche quella generata dalla voce umana, dal canto, dal respiro.
Una musica che scaccia il silenzio e conduce la Tempesta dentro le nostre orecchie. Perchè la tempesta non appartiene solo al mare, ma a tutti gli abitanti dell’isola di Prospero. Tempestoso è il suo potere. Tempestoso è il viaggio di Ferdinando per giungere all’amore mai provato prima. Tempestoso è il temperamento di Calibano e di Ariel. Tempestoso è tutto il mondo, fuori e dentro l’isola, con i suoi giochi d’amore e potere nel loro ripetersi.
E allora la corda che delimita lo spazio scenico può essere oltrepassata, la quarta parete si può rompere e la narrazione col pubblico diventa più immediata. E le domande dei personaggi diventano le domande del pubblico, cosa faremmo noi se…
Prospero, Miranda, Ariel, Ferdinando, Calibano e tutti gli altri guidano lo spettatore in questo adattamento che non tradisce il linguaggio del bardo londinese e che cerca di rispettarne parole e significati. La narrazione è quasi sempre accompagnata dalla musica: quella prodotta dai diversi strumenti suonati in scena, ma anche quella generata dalla voce umana, dal canto, dal respiro.
Sabato 18 e domenica 19 alle 20.30 presso la Bottega del Sottoscala a San Michele di Serino.
Ingresso gratuito. Tessera obbligatoria. Prenotazione obbligatoria.