Cure mediche appropriate, alta professionalità in ogni settore organizzativo, infermieristico e assistenziale, adeguate attività di sostegno piscologico, sociale e spirituale, pieno rispetto per la dignità dell’ammalato.
Il Pain Control Center Hospice di Solofra, il centro residenziale dell’Asl Avellino per le cure palliative e la terapia del dolore, ancora protagonista di una realtà che testimonia, ancora una volta, il profondo legame che può crearsi tra un paziente e la rispettiva famiglia con tutto il personale, quest’ultimo formato dall’equipe medica dell’azienda sanitaria e dagli operatori della Casa di Cura Sant’Anna e di Evoter.
L’Hospice ha ricevuto l’ennesima e splendida testimonianza di affetto e di gratitudine con l’arrivo di una lettera da parte della famiglia Troisi di Solofra, che ha voluto rivolgere un sincero e caloroso messaggio di riconoscenza nei confronti di tutti gli operatori, per aver amorevolmente assistito il proprio congiunto Carmine nel corso della degenza.
Toccanti parole di apprezzamento nei confronti di chi, quotidianamente, con professionalità, efficienza e umanità, ha alleviato la sofferenza della malattia del proprio familiare, riuscendo anche a sostenere e aiutare i parenti in un duro e difficile periodo.
Questo il testo integrale della missiva:
“Viviamo un momento particolare della nostra esistenza, dove sembra regnare l’odio, il razzismo, una quantità infinita di bugie e falsità; eppure, nella sofferenza e nel dolore, abbiamo trovato un anglo di “Paradiso” ed è proprio qui, presso l’Hospice.
Dobbiamo infinitamente ringraziare tutti, dalle dottoresse alla caposala, dagli infermieri agli Oss, dalle semplici inservienti agli impiegati. A tutti loro indistintamente.
Non c’è stato un giorno in cui “la sofferenza” non sia stata accolta con un sorriso sulle labbra. Mai un attimo di cedimento o di fastidio, ma sempre una parola gentile e di conforto, con una disponibilità assoluta! Con la loro infinita delicatezza, hanno trasformato questo luogo di “accompagnamento” in qualcosa di sopportabile. Sono “Angeli”? Forse, potremmo, anche, chiamarli così, ma sono “persone” con una umiltà infinita. Ci hanno accompagnati e supportati in questo doloroso viaggio con grande umanità. Al nostro “grazie” ci hanno sempre risposto “è il nostro lavoro!”. Non è così, non è un lavoro, è una “missione” impagabile, umile e colma d’amore.
Non ci sono parole per esprimere i nostri sentimenti, ma solo un “GRAZIE” con tutto il cuore. Ringraziamo tutti in nome di nostro fratello Carmine per averlo supportato con infinita pazienza e gentilezza. Grazie. Raffaele, Michele, Angela e Carmela” .