Era il febbraio 2017 quando, in seguito all’arrivo dell’ennesimo circo con animali in città, gli attivisti auspicarono che quello potesse essere l’ultimo ad esibirsi a Salerno, come da impegni presi dal sindaco Vincenzo Napoli in campagna elettorale, che in seguito alle proteste dichiarò che, nella prima seduta utile del consiglio comunale, il già esistente Regolamento di Tutela degli Animali sarebbe stato opportunamente adeguato. Effettivamente, il 31 marzo, l’amministrazione votò all’unanimità per questo significativo passo verso la dismissione dell’uso degli animali nei circhi. Sostenuta dagli attivisti di Veg in Campania e da altre associazioni, portavoce dell’istanza è stata l’assessora Mariarita Giordano, che a sua volta, al termine della seduta, rivolse un ringraziamento a tutti i colleghi di giunta e di consiglio, all’ingegnere Luca Caselli, alla garante Anna Vicinanza, all’assessore Angelo Caramanno e al sindaco Vincenzo Napoli.
L’articolo 21 bis approvato in quell’occasione, infatti, al comma 2 prevede che, a partire dal 1° aprile 2017, è fatto assoluto divieto, sul territorio comunale compresi i terreni privati, “di utilizzare e/o di esporre in attività di spettacolo e/o di intrattenimento, pubblico o privato, animali appartenenti alle specie selvatiche ed esotiche, quali individuati nelle linee guida dell’Autorità scientifica CITES e, segnatamente: Elefanti (tutte le specie); Felini (tutte le specie); Orsi (tutte le specie); Lupi (tutte le specie); Primati (tutte le specie); Rinoceronti (tutte le specie); Ippopotami (tutte le specie), Giraffe; Foche (tutte le specie); Otarie e Leoni marini; Cetacei (tutte le specie); Rapaci notturni e diurni”.
Sono passati appena dieci mesi dall’entusiasmo collettivo per quella integrazione che doveva rappresentare una svolta storica. Per gli animalisti del territorio, uniti dallo stesso senso di giustizia per il quale risulta inaccettabile uno spettacolo basato su addestramenti brutali, viaggi estenuanti e prigionia continua, dopo anni di presidi di sensibilizzazione all’esterno dei tendoni e di tante promesse elettorali non mantenute sin dal suo predecessore Vincenzo De Luca, è stato il momento di guardare al risultato. Ma vedere la città che, negli ultimi giorni, è tornata ad essere tappezzata dai manifesti dei circensi, ha disatteso ogni speranza. Dall’8 al 14 febbraio, infatti, nel piazzale dello stadio Arechi a Salerno, si esibirà il Miranda Orfei / Darix Martini. Nella sua pagina Facebook questo circo si vanta di avere “nel nuovo spettacolo 2017/18 anche il più vasto carosello di animali dai cavalli, agli elefanti, giraffa, lama watussi, zebre, cammelli, le tigri e l’immenso ippopotamo” e su un articolo da loro pubblicato si parla addirittura di “asinelli cavalcati da scimmie”, mentre “il festeggiato dello show è il grande pachiderma indiano The king Darix”.
Anche buona parte della cittadinanza aveva esultato per l’emendamento che finalmente, di fatto, avrebbe dovuto vietare l’attendamento dei circhi con animali. La sensibilità animalista è in continua crescita, i consensi erano tanti e Salerno era pronta per promuovere una nuova concezione del circo: rivoluzionario, poetico, tra giocolieri, contorsionisti, equilibristi, acrobati e clown. Un mondo onirico fatto di musica, suoni e luci, un circo che mettesse in luce solo la bravura dei suoi artisti, l’unico in linea con una società che si definisce civile. Tuttavia, se questo spettacolo non subirà a Salerno sostanziali modifiche, ovvero se non si baserà esclusivamente sulle abilità umane, con una precisa e celere presa di posizione da parte del sindaco o di suoi rappresentanti, assisteremo all’ennesima sconfitta della politica locale.
Dove c’è un animale recluso c’è sofferenza e sfruttamento: è l’empatia il valore da trasmettere, non una realtà fatta di esseri senzienti ingabbiati per tutta la vita, la cui volontà viene piegata con la forza delle fruste e della fame solo per il nostro divertimento. Non è presente a Salerno nemmeno il garante per la tutela degli animali a cui rivolgersi per far rispettare il regolamento comunale: come recentemente sollevato anche dal comitato spontaneo Uniti per Chicca, questa figura, approvata nel novembre del 2014 e di cui i salernitani ignorano l’esistenza, considerando che per qualsiasi emergenza/segnalazione/richies ta di consigli ed informazioni fanno riferimento a singoli attivisti o rappresentanti delle associazioni animaliste, dura in carica tre anni, ma a tutt’oggi non risulta essere stata presentata ancora alcuna nomina.