di Gianni Amodeo
Si ricompongono le fila del Premio Galante Colucci per il conferimento dei Mai d’ Argento, l’interessante manifestazione che pone in costruttiva e fattiva cooperazione il pianeta–Scuola e l’associazionismo che fa leva sul volontariato civico. E’ la ribalta aperta, che impegna e coinvolge, in particolare, le ragazze e i ragazzi degli Istituti scolastici comprensivi operanti sul territorio dell’ Unione intercomunale della Valle dell’Alto Clanio, nella riscoperta e nella conoscenza dei valori etici e sociali connessi con l’antico culto arboreo dei Mai, per evidenziare e focalizzarne le modalità con cui interpellano la realtà del nostro tempo, promuovendo la formazione della coscienza umanitaria, responsabile e attenta alla tutela del Pianeta–Terra, ch’è sempre più attraversato da inquietanti ed estesi cambiamenti climatici. Una ribalta che coincide con l’ideale viaggio di ragazze e ragazzi, a cui è diretto l’invito a percorrere, in forma singola o di gruppo e secondo il loro gradimento di idee, le strade del culto dei Mai, diffuso e praticato sul territorio dell’Unione, in tutt’uno con gli stringenti legami intrecciati con la religiosità popolare e gli omaggi della devozione resi ai Santi Patroni delle comunità.
E’ il viaggio da vivere e raccontare in testi tematici di narrativa, reportage d’inchiesta giornalistica, poesie, audiovisivi e composizioni grafico–pittoriche, per configurarsi in variegati itinerari di pensiero e sentimento, in cui s’incontrano senso della creatività e dell’originalità e l ’autentica identità culturale del territorio e delle sue comunità; un’interazione che promuove, favorisce e sollecita laa costruzione di un mondo sociale aperto, libero e senza alcuna forma di discriminazione, il più giusto ed umano possibile. Una visione che vive nello sviluppo della conoscenza mai conclusa e sempre indefinita e indefinibile, in cui il locale ha senso nel globale, e viceversa, tra le luci della vita e le ombre che l’offuscano e la negano. E spetta all’umanità far prevalere le une, fugando le altre, facendosene carico di responsabilità e libera convinzione.
Realizzate in questa prospettiva già tre edizioni itineranti – Baiano, Mugnano del Cardinale e Sperone per i bienni 2016\17,2017\18, 2018\2019 – la quarta edizione del Galante Colucci, correlata con il biennio 2019 \2020 era in programma ad Avella, con cerimonia premiale fissata nel maggio del 2020 nel Teatro comunale Biancardi. Un obiettivo restato, naturalmente, disatteso per l’emergenza socio-sanitaria e le criticità pandemiche innescate dal Covid–19; obiettivo ora diventato praticabile con la normalità ritrovata- per quanto il livello di guardia anti virus vada mantenuto e osservato con tutte le prudenze e cautele necessarie-, e che viene ripreso e rilanciato, con la premiazione in agenda a dicembre prossimo. E’ una scelta resa possibile, in virtù dello stop all‘emergenza del coronavirus adottato per le Scuole il 31 marzo scorso, rispetto alle iniziative e manifestazioni pubbliche, di cui siano partecipi; una decisione, che permette la riapertura dei termini di consegna di eventuali e ulteriori elaborati di partecipazione al Concorso dei Mai d’Argento- Quarta edizione-, entro la prima settimana di dicembre 2022.
D’altro canto, va rilevato che, pur nelle difficoltà imposte dalla didattica sospesa e dalle connesse restrizioni condizionanti protrattesi per oltre il biennio 2020 \ 2021, gli elaborati regolarmente consegnati negli Istituti di riferimento entro i termini di scadenza previsti, sono davvero significativi, per qualità e contenuti. E sono elaborati le cui autrici e autori, in parte, frequentano le prime classi di Licei e Istituti statali d’Istruzione superiore. Sono testi- com’erano richiesti dal bando del Concorso– incentrati su un ventaglio di argomenti impegnativi, con cui viene letto il culto dei Mai. E così si va dalla sana e buona alimentazione, alla luce sia di Agenda– 30 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la de– carbonizzazione e il contrasto alle contaminazioni dell’aria, che della Carta dei 50 cibi del futuro messa a punto dal WWF, attingendo alle buone pratiche agricole e alle sane culture culinarie di tutto il mondo, per approdare alla castanicoltura in Irpinia e all’ albero del pane nella storia sociale dell’alimentazione. E si pone sotto la lente d’ingrandimento l’economia generata dalle biomasse e dal legno, ancorata alla cura dei boschi e delle foreste. Un’economia, di cui si riscopre la particolare e crescente rilevanza nel concorrere a fronteggiare e contenere la crisi energetica che da tempo investe l’Europa occidentale e mediterranea, anche e soprattutto per i ritardi accumulati nel promuovere lo sviluppo delle reti delle fonti energetiche rinnovabili.
Un considerevole quadro di tematiche che nelle linee generali fu al centro proprio della presentazione della Quarta edizione del Galante Colucci nel dicembre del 2019, nell’Auditorium del Giovanni XXIII, in via Napolitano, a Baiano. Sono le fila che si riallacciano a tre anni di distanza. Un segnale più che positivo, rispetto a tutto ciò che è accaduto in questo arco di tempo, in cui le relazioni interpersonali, sociali e di comunità hanno subito pesanti colpi e drastici ridimensionamenti. Un contesto segnato da chiusure e dall’annidamento domestico, come per privilegiare la sicurezza rispetto alla libertà