Il Codacons scende in campo a favore dei docenti universitari che hanno indetto lo sciopero degli esami in università dal 1° giugno fino al 31 di luglio, e lancia in loro favore una azione risarcitoria collettiva “finalizzata a piegare l’amministrazione e ottenere il rispetto dei diritti del personale scolastico”. “Le ragioni dei docenti e dei precari sono assolutamente condivisibili – spiega l’associazione – Da anni attendono infatti lo sblocco definitivo degli scatti stipendiali, 80 milioni di euro per le borse di studio, seimila concorsi per professori associati e 4mila concorsi per ordinari; altrettanti per ricercatori a tempo determinato di tipo B”. Per tutelare i diritti di professori e precari Codacons ha deciso di lanciare una azione risarcitoria contro la P.A.: a partire da oggi sul sito www.codacons.it gli interessati possono trovare il modulo di diffida da inviare per richiedere l’integrale ricostruzione della carriera (conteggiando tutti i periodi di lavoro con contratti a tempo determinato), la conseguente corresponsione delle differenze retributive maturate (oltre interessi e rivalutazione monetaria) e il risarcimento dei danni subiti. In caso queste istanze non fossero accolte, il Codacons proporrà a tutti gli interessati di intraprendere un’ulteriore iniziativa di carattere legale nelle aule di tribunale. Gli universitari, dal canto loro, fanno presente da settimane come lo sciopero dei docenti “danneggi solamente gli studenti, principalmente perché colpisce la sessione d’esame in cui gli studenti che vogliono confermare la propria borsa di studio hanno l’ultima possibilità di ottenere i crediti”. “Come Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria – scrive Lorenzo Varponi dell’Udu, l’Unione degli universitari – siete ancora in tempo per ricucire lo strappo creatosi con la reiterazione dello sciopero degli appelli nella sessione estiva, ritirando questo sciopero. Se invece sciopero dovesse aver luogo, chiederemo un atto di responsabilità ai singoli docenti, pregandoli di stare al nostro fianco e di non prendervi parte”.